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Dermatite atopica nei bambini: come prevenire il problema 

Dermatite atopica nei bambini: come prevenire o minimizzare il problema 

Dermatite atopica nei bambini: come prevenirla

La dermatite atopica è una malattia cutanea a carattere cronico; si tratta di una condizione patologica piuttosto fastidiosa la cui insorgenza si verifica nel periodo neonatale o in quello infantile; in alcuni casi, seppur poco frequenti, può proseguire anche nel corso dell’età adulta. 

La dermatite è una patologia molto diffusa; fra le malattie che colpiscono la pelle è sicuramente una delle più comuni; dati recenti indicano che, per quanto riguarda il nostro Paese, tale problema interessi oltre 35.000 persone; di queste, circa il 25% hanno a che fare con una forma da moderata a grave. 

La maggioranza (circa l’80%) di coloro che sono predisposti allo sviluppo di questo disturbo, lo manifestano nel corso del primo anno di vita. 

Classicamente si tende a distinguere il decorso di questa patologia in quattro fasi: la fase I che va da 0 a 2 anni; la II che va dai 2 ai 10 anni; la III che interessa i soggetti nell’adolescenza e nella giovinezza e la IV che riguarda l’età adulta; in tutte queste fasi, uno dei reperti di più comune riscontro è la dermatite delle mani. 

La diagnosi di dermatite atopica non comporta di solito particolari difficoltà per il pediatra; va però specificato che non esistono al momento dei marker di laboratorio che possano fornire la certezza diagnostica e può succedere che, in alcuni casi, tale patologia sia confusa con altre malattie cutanee (altre forme di dermatite, scabbia ecc.) con le quali condivide alcune manifestazioni cliniche fra cui il prurito che è il sintomo principale di questa malattia. 

Nota – Il termine atopia indica una reattività eccessiva nei confronti di agenti che, di norma, risultano innocui per la stragrande maggioranza delle persone). 

Perché la dermatite atopica non deve essere sottovalutata

La dermatite atopica non può essere definita una grave malattia, ma non va comunque sottovalutata perché non sono poi così infrequenti complicazioni quali infezioni batteriche (le più comuni sono quelle da Staphylococcus aureus); meno frequenti, ma comunque possibili, anche sovrainfezioni virali e fungine. Nei casi di dermatite atopica da moderata e grave, la gestione di tale patologia può essere abbastanza impegnativa. 

Dermatite atopica nei bambini: come prevenire o minimizzare il problema 

Quali sono le cause della dermatite atopica? 

Sulle cause della dermatite atopica sono state formulate molte ipotesi, anche se ancora non si hanno certezze assolute al riguardo; fra i diversi fattori presi in considerazione vi sono anche quelli alimentari; nei non addetti ai lavori, anzi, l’alimentazione è considerata addirittura la maggiore responsabile del problema; questo perché a essa è giustamente riconosciuto un ruolo fondamentale per la crescita, il corretto sviluppo e il benessere del bambino; non è certo un caso che moltissime delle domande che le neo-mamme rivolgono ai pediatri siano relative agli aspetti alimentari (alimentazione della mamma nel corso dell’allattamento, quando introdurre certi cibi, quali alimenti privilegiare, quali evitare e via discorrendo). 

La convinzione che l’alimentazione sia alla base della dermatite atopica infantile è però da considerarsi erronea, infatti, al momento attuale, non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino che l’alimentazione sia la causa principale di tale patologia. A oggi, gli esperti ritengono che la dermatite atopica sia un disturbo le cui cause sono da attribuire alla concomitanza di più fattori (tecnicamente si parla di eziologia multifattoriale).

Dermatite atopica neonatale e infantile: come intervenire? 

Ovviamente è il proprio pediatra di fiducia che darà le indicazioni più idonee per risolvere o comunque minimizzare la portata del problema; può essere però di notevole aiuto ricorrere a una delicata crema protettiva neonato, un prodotto che risulterà utile sia per cercare di prevenire la comparsa delle fastidiose manifestazioni che caratterizzano la dermatite atopica (secchezza della cute, prurito, ispessimento cutaneo, eritema ecc.) sia per accelerare i tempi di guarigione nel caso siano già comparsi sintomi e segni del disturbo. 

A questo proposito, Babygella, un brand che da più di trent’anni propone prodotti per la cura della pelle dei neonati (testati sotto il controllo di pediatri, dermatologi e oftalmologi), è in grado di offrire la giusta soluzione: una crema protettiva con Complesso Prebiotico ideale per proteggere il viso e le mani, in particolar modo se esposti a basse temperature e/o al vento e anche adatta a tutti quei bambini che presentano una storia di dermatite atopica da lieve a moderata. Il Complesso Prebiotico è costituito da galatto-oligosaccaridi e xilitolo, presente naturalmente in molti cibi, ed è in gradi di rafforzare il naturale microbioma della cute dei più piccini. 

Qualche consiglio per scegliere i prodotti più adatti alla cute dei nostri piccoli

Per una protezione completa della pelle dei vostri neonati, vi consigliamo di comprare sempre i prodotti dedicati alla cura e all’igiene dei neonati in farmacia, di prediligere sempre ingredienti a base naturale, con pH 0 e privi di sostanze chimiche che possono irritare la cute dei più piccini e creare dermatiti e irritazioni.

Una curiosità: dal 2018, il 14 settembre è la “Giornata mondiale della dermatite atopica”.

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