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Dragoncello: un sapore deciso e pungente

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

dragoncello
Italiana
Ricette a basso contenuto di nichel
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 01 ore 00 min
cottura
Cottura: 01 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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Filetto di pollo al dragoncello: una ricetta leggera e profumata

Quando ho voglia di un secondo piatto semplice ma ricco di profumi, il dragoncello è l’ingrediente che non può mancare. Oggi ti propongo una ricetta con pochi elementi, ma davvero efficace: un filetto di pollo marinato al limone e dragoncello, cotto in padella con pochissimo olio e tanto sapore. Un’alternativa interessante ai soliti petti di pollo alla griglia, con una marcia in più.

Quello che amo di questa preparazione è la semplicità con cui si ottiene un risultato gustoso, aromatico e perfetto anche per chi segue una dieta leggera o è intollerante al glutine. Bastano due filetti di pollo, un limone succoso, uno spicchio d’aglio, un cucchiaio abbondante di dragoncello tritato e un filo di olio extravergine d’oliva. La marinatura breve consente alla carne di assorbire tutto l’aroma delle erbe, rendendola tenera e profumata.

Lo sapevi?
Il dragoncello si sposa alla perfezione con il pollo perché ne esalta il gusto delicato senza coprirlo. In Francia è usato spesso con carni bianche, in salse leggere o per aromatizzare burro e aceto.

Dopo la marinatura (bastano 30 minuti in frigorifero), i filetti si cuociono in padella antiaderente, pochi minuti per lato. Io preferisco usare anche parte della marinata in cottura per mantenere la carne morbida e creare una salsina leggera al limone. Il risultato? Un secondo piatto sano, gustoso e pronto in meno di mezz’ora. Ti assicuro che con una porzione di patate lesse o una crema di sedano rapa, il piatto è completo.

Ti consiglio di provarlo anche freddo, tagliato a fettine sottili su un’insalata con rucola e finocchi: il dragoncello continua a dare carattere anche a temperatura ambiente. E tu, lo usi spesso nelle tue preparazioni? Se hai idee o abbinamenti particolari, raccontamelo nei commenti: adoro scoprire nuovi modi per portare in tavola questa erba aromatica speciale.

Ricetta dragoncello

Preparazione dragoncello

  • Versate in una ciotola capiente il succo di limone, l’olio extravergine, lo spicchio d’aglio schiacciato e il <strong>dragoncello</strong> tritato. Salate, pepate e mescolate.
  • Aggiungete i filetti di pollo e massaggiateli con la marinata. Coprite con pellicola e lasciate insaporire in frigorifero per almeno 30 minuti.
  • Scaldate una padella antiaderente a fuoco medio-alto.
  • Scolate leggermente i filetti dalla marinata e cuoceteli in padella per 5-6 minuti per lato, finché risultano ben dorati e succosi.
  • Aggiungete un cucchiaio della marinata residua in padella per creare una salsina profumata.
  • Spegnete il fuoco e lasciate riposare un minuto.
  • Servite i filetti caldi, completando con scorza di limone grattugiata e, se volete, un contorno di patate lesse o verdure al vapore.

Ingredienti dragoncello

  • 4 filetti di pollo (circa 150 g ciascuno)
  • 2 cucchiai di dragoncello fresco tritato (oppure 1 cucchiaino di dragoncello secco)
  • 1 limone bio (succo e scorza)
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 spicchio d’aglio
  • un pizzico di sale e pepe nero macinato q.b.

Dragoncello: tutto quello che devi sapere sull’erba aromatica dalle mille virtù

Origine e curiosità botaniche del dragoncello

Il dragoncello, noto anche come estragone o erba dragona, è una pianta aromatica originaria dell’Asia centrale, appartenente alla famiglia delle Asteracee. Ha trovato il suo posto anche nel cuore dell’Europa, in particolare nella cucina francese, e oggi viene coltivato con successo anche in Italia, soprattutto al Nord. Le sue foglie verde smeraldo e i piccoli fiori giallo-verdi ne fanno una pianta bella da vedere e preziosa in cucina. Secondo la tradizione, veniva usato addirittura come rimedio contro i morsi di serpente, da cui deriverebbe il suo nome evocativo.

Le varietà del dragoncello: francese e russo

Tra le sue varietà principali spiccano il dragoncello francese, più aromatico e delicato, e quello russo, dal sapore più pungente e meno pregiato. Mentre il primo viene riprodotto per talea, il secondo cresce più facilmente da seme. Entrambi trovano spazio in cucina, anche se il francese resta il preferito per la preparazione dell’aceto aromatizzato e della salsa Bernese. In Italia, il dragoncello è noto soprattutto a Siena, dove viene usato per una tipica salsa regionale e in molte preparazioni tipiche toscane.
Il dragoncello (o artemisia dracunculus) è una pianta dalle origini antiche e usi molteplici,

Il dragoncello è parte delle “fines herbes”, un mix francese di erbe aromatiche che include anche cerfoglio, erba cipollina e prezzemolo. Perfetto per aromatizzare piatti delicati come frittate, pesce al vapore o insalate.

Coltivazione e consigli per l’uso domestico

Il dragoncello ama i terreni ben drenati e l’esposizione al sole o alla mezz’ombra. Non resiste bene al gelo, quindi in inverno è consigliabile proteggerlo o coltivarlo in vaso per spostarlo al riparo. Va potata regolarmente per favorire la crescita e mantenere l’aroma. Ogni 3-4 anni è utile rinnovare il terreno perché, se impoverito, incide negativamente sul profumo della pianta. Anche per questo motivo viene spesso coltivato in vaso, soprattutto nelle zone con inverni rigidi. Il vero dragoncello francese è difficile da reperire e viene propagato solo per talea o divisione dei cespi.

Proprietà benefiche e virtù terapeutiche

Dal punto di vista terapeutico, il dragoncello è considerato una vera “spezia della salute”. Ricco di sali minerali e vitamine A, B e C, contiene anche flavonoidi, tannini e oli essenziali come limonene, estragolo e cineolo. Favorisce la digestione, aiuta a combattere gonfiore e alito cattivo, stimola l’appetito e ha proprietà antisettiche e diuretiche. Alcuni lo utilizzano anche per rilassarsi o come blando sedativo naturale. In passato veniva anche impiegato per disinfettare ferite leggere e come rimedio popolare contro l’inappetenza. Una pianta davvero completa, sotto ogni punto di vista.

Come usare il dragoncello in cucina

In cucina, il dragoncello è apprezzato per il suo sapore particolare: un mix tra menta, anice e pepe. Può sostituire il sale, esaltando i sapori senza aggiungere sodio. Si usa fresco, essiccato o in aceto, per condire insalate, patate, pesce, zuppe, formaggi freschi, carni alla griglia e molto altro. In Toscana, la salsa al dragoncello è una vera specialità. Vuoi un’idea gustosa? Provalo in una zuppa di quinoa o nella crema di pastinaca con bacche di pepe rosa.

Conservazione e utilizzi creativi

Un ultimo consiglio? Se vuoi conservare al meglio il dragoncello fresco, prova a surgelarne le foglie intere in piccoli sacchetti o a metterle sott’olio. In questo modo manterrà tutto il suo profumo anche fuori stagione, pronto da usare nelle tue ricette preferite. Hai mai provato a realizzare un aceto aromatico al dragoncello fatto in casa? Basta qualche rametto fresco e un buon aceto di vino bianco: dopo un mese il risultato è sorprendente!

filetto di pollo al dragoncello

Filetto di pollo al dragoncello: una ricetta semplice, sana e ricca di sapore

Quando penso a un secondo piatto veloce ma che lasci il segno, il dragoncello è sempre tra le mie prime scelte. Questa erba aromatica, così particolare e profumata, sa dare carattere anche alle preparazioni più semplici. Ed è proprio quello che succede con questa ricetta a base di pollo: pochi ingredienti, una marinatura profumata e il piatto si trasforma in qualcosa di speciale. Il profumo che si sprigiona in cottura è già una promessa di bontà.

Il filetto di pollo è insaporito da una marinatura leggera a base di succo di limone, aglio e dragoncello tritato. Una combinazione che profuma di primavera e che richiama sapori freschi e puliti. Basta lasciarlo riposare mezz’ora in frigorifero, poi cuocerlo in padella antiaderente con un filo d’olio. Il risultato è una carne morbida, gustosa, perfetta da accompagnare con patate lesse o verdure di stagione.

Curiosità:
Il dragoncello è una delle erbe più amate nella cucina francese. In Italia è usato soprattutto in Toscana, dove arricchisce salse, burri aromatizzati e piatti a base di carne bianca. La sua nota leggermente anisata è perfetta per chi cerca un tocco raffinato ma naturale.

Un consiglio: non eliminare tutta la marinata! In cottura, aggiungine un cucchiaio in padella per creare una salsina leggera, che avvolge il pollo senza appesantirlo. Puoi anche completare il piatto con della scorza di limone grattugiata al momento. Il profumo sarà ancora più intenso, e ogni boccone avrà quel giusto equilibrio tra freschezza e aromaticità.

Se ti avanza, non preoccuparti: questo filetto di pollo al dragoncello è ottimo anche freddo. Taglialo a fettine e usalo per arricchire un’insalata con rucola, finocchi e semi di sesamo. Ti sorprenderà! E tu, usi già il dragoncello nelle tue ricette? Raccontamelo nei commenti: sono curiosa di sapere come lo abbini nella tua cucina di tutti i giorni.

FAQ – Domande frequenti sul dragoncello

Che sapore ha il dragoncello?
Ha un aroma intenso e leggermente anisato, simile alla menta e all’anice, con note pungenti e fresche.
Come si conserva il dragoncello fresco?
Può essere conservato sott’olio, surgelato o messo in aceto. L’essiccazione tende a fargli perdere l’aroma originale.
Qual è la differenza tra dragoncello russo e francese?
Il dragoncello francese ha un aroma più delicato e profondo, mentre quello russo ha un gusto più forte e pungente, ma è meno pregiato.
Il dragoncello ha controindicazioni?
È da evitare in gravidanza o in caso di allergia alle Asteracee. L’estragolo presente in alte dosi può essere tossico, ma in cucina non rappresenta un problema.
Dove si compra il dragoncello?
È reperibile in vasetto secco nei supermercati o fresco nei mercati e nei vivai. Si può anche coltivare in vaso sul balcone.
Come usare il dragoncello per insaporire piatti?
Usalo tritato a crudo su uova, carni bianche, pesce, salse e insalate. Perfetto per aceti aromatici e condimenti delicati.

Ricette con erbe aromatiche ne abbiamo? Certo che si!

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