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Involtini ripieni agli asparagi , grana padano e timo

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Involtini ripieni agli asparagi
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 15 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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5/5 (1 Recensione)

Involtini ripieni agli asparagi , un secondo piatto sfizioso adattissimo alla bella stagione! Tutto è partito dal fatto che un giorno, sinceramente, non avessi molta voglia di cucinare.

Anzi a dirla tutta questa voglia era pari a zero. Purtroppo volente o nolente qualcosa bisogna pur mangiare, quindi mi dopo una bella doccia sono andata a far la spesa.

Ma con questo caldo davvero non si sa cosa cucinare. Poi Paolo al supermercato ha visto degli anelli per legare gli involtini senza l’ausilio di spago o stuzzicadenti e si è messo in testa che avremmo dovuto sperimentare questo a pranzo, e così li ha infilati nel carrello.

Ricetta Involtini ripieni agli asparagi

Preparazione Involtini ripieni agli asparagi

Pulite gli asparagi, pelateli e metteteli a cuocere in una pentola alta in modo che i ciuffi fuoriescano dall’acqua oppure adoperate l’apposita pentola. Una volta cotti, scolateli e fateli intiepidire quindi tagliate via la parte più dura del gambo lasciando le punte poco più lunghe del lato più corto delle fettine di carne.

Battete la carne tra due fogli di carta da forno per rendere le fettine di vitello più sottili senza rompere le fibre della carne e ricavate 4 rettangoli aggiungetevi scaglie di grana, sale e  pepe. Ponete 2 asparagi, un pò di timo quindi arrotolate per formare l’involtino e chiudetelo con uno stuzzicadenti.

Proseguite allo stesso modo fino ad esaurire gli ingredienti, quindi posizionate gli involtini ripieni di asparagi in una teglia leggermente oleata, poi passate un filo d’olio anche su di essi e cuoceteli in forno statico preriscaldato a 180° per circa 7-8 minuti. Servite caldi.

Ingredienti Involtini ripieni agli asparagi

  • 8 fettine fesa vitello o tacchino
  • 100 gr. di scaglie di Grana Padano
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 24 asparagi rosa di Mezzago
  • 1 rametto di timo
  • q.b. sale

L’ Asparagus officinalis è una pianta indigena dell’Europa e dell’Asia in zone dal clima temperato; in Italia viene comunemente coltivato negli orti. Gli asparagi erano molto apprezzati dai Romani, tra i quali sono da ricordare Giulio Cesare e il poeta satirico Giovenale. Gli asparagi possono essere coltivati dal seme oppure darizomi (detti zampe) da cui si originano i polloni carnosi e muniti di squamette alla estremità, che si usano come ortaggi di primavera.

A seconda del modo di coltivazione si hanno asparagi verdi o asparagi bianchi (cresciuti interrati), che sono tanto più apprezzati quanto più estesa è la parte tenera e commestibile. Si hanno numerose varietà di asparagi, da raggruppare nel modo seguente: asparago verde o asparago comune; asparago violetto o rosato, fra cui il bianco d’Olanda, che ha per prototipo assai pregiato l’ Argenteuil; l’asparago d’Alemagna o di Milano.

Negli Stati Uniti sono state ottenute delle varietà giganti quale la colossale di Connovers, ancora poco diffusa in Italia. Le varietà precoci si trovano già a febbraio, ma la massima produzione si ha in maggio/giugno.

La varietà più comune di asparagi è di colore verde chiaro. Scegliete cime diritte, di dimensioni uniformi, con punte compatte. Le cime rotonde e piene sono generalmente più tenere di quelle piatte. Dopo avere avvolto le basi in un panno umido, si conserva in frigorifero in una busta di plastica.

Gli asparagi sono una buona fonte delle vitamine A e C, sono inoltre ricchi di calcio, fosforo, potassio, ferro e tianina.

Per quanto riguarda gli asparagi in Italia abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta. Oltre alla tipologia classica caratterizzata dal colore verde, esistono varianti altrettanto appetitose come per esempio l’asparago bianco di Bassano, quello rosa di Mezzago in Brianza o quello violetto di Albenga. Molte tipologie sono tutelate dal marchio Dop, Igp o DeCo.

Involtini ripieni: l’importanza degli anelli

Questi anelli garantiscono una rosolatura omogenea all’involtino. Utilizzando infatti lo stuzzicadenti succede che l’involtino non riesca a rosolare bene su tutti i lati. Mentre ricorrendo agli anelli tutto diventa più semplice, sia “girare” l’involtino che riuscire a cuocerlo uniformemente.

Involtini ripieni agli asparagi

Il ripieno rimane dunque ben sigillato all’interno. L’anello può essere chiuso a varie misure. Se non li avete mai usati non abbiate paura: si impara subito, inoltre potete tranquillamente trovarli nei reparti riservati agli strumenti casalinghi dei grandi supermercati.

L’altro aspetto vantaggioso degli involtini ripieni agli asparagi e limone è proprio connesso al tempo! Come vi dicevo prima, si tratta di una pietanza che si può preparare in poco tempo e con l’utilizzo di pochi ingredienti.

Il consiglio come sempre è quello di considerare la qualità della materia prima che impiegate: dalla carne, in questo caso la fesa di vitello o di tacchino in base ai gusti di ognuno, fino alla freschezza degli asparagi, elemento quest’ultimo fondamentale per la buona riuscita del piatto.

Gli asparagi sono fra le verdure con alto contenuto di nichel. Sono da inserire a rotazione e moderazione in una dieta. Io li adoro e li mangio un paio di volte al mese quando sono di stagione. Mio marito è riuscito a fare l’asparagiaia nell’orto e sono sicura che sono senza diserbanti e altro. Certo non sono grossi e belli come quelli del supermercato ma vi garantisco che sono ottimi comunque.

Ricette con carne di tacchino ne abbiamo? Certo che si!

5/5 (1 Recensione)
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