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Fertilizzanti, i rischi per gli intolleranti al nichel

Fertilizzanti e prodotti per giardinaggio

I rischi presenti nel giardinaggio per chi è sensibile al nichel

Il giardinaggio è tra gli hobby più diffusi: rilassante, soddisfacente e capace di regalare un contatto con la natura anche se si abita in città. Tuttavia è una delle attività a cui gli intolleranti al nichel dovrebbero prestare maggiore attenzione. Infatti i rischi per chi non può “tollerare” il nichel sono numerosi e provengono da più parti. Tanto per iniziare i rischi possono essere legati agli strumenti per il giardinaggio, che sono realizzati in metallo e quindi probabilmente ricchi di nichel. In secondo luogo troviamo i fertilizzanti, che spesso e volentieri contengono nichel, specie se prodotti con metodi naturali (per quanto possa sembrare paradossale). Infine la terra.

Per chi non lo sapesse, il contenuto di nichel negli alimenti non è dovuto alla conformazione di piante, frutta e verdura, ovvero al loro profilo genetico, quanto al suolo che fornisce loro il nutrimento necessario alla crescita. Insomma le insidie sono molteplici, a tal punto che molti desistono e rinunciano al proprio hobby. Per fortuna però esistono varie soluzioni che spesso “limitano” i danni, dunque sono praticabili da chi soffre di un’intolleranza lieve, ma vanno comunque prese in considerazione. Prima di descrivere queste soluzioni è bene parlare un po’ dell’intolleranza al nichel e del suo impatto dal punto di vista sanitario e sulle attività quotidiane.

Un focus sull’intolleranza al nichel

L’espressione “intolleranza al nichel” è impropria nei fertilizzanti, come in qualsiasi altra sostanza o oggetto. Nel gergo comune viene impiegata per indicare un qualsiasi disturbo legato al contatto col nichel, sia esso esterno (sulla pelle) o interno, ovvero legato ai contesti alimentari. E’ bene dunque operare una distinzione tra le due più importanti patologie che possono essere ricondotte al concetto di intolleranza: l’allergia e la sensibilità. L’allergia al nichel coinvolge sempre il sistema immunitario, che associa il nichel ad una sostanza infettante, e quindi scatena al suo contatto una serie di reazioni, che si tramutano nei classici sintomi. Questi sintomi non sono dovuti solo al consumo di cibo contenente nichel, ma anche e soprattutto al contatto con la pelle di materiale contenente questa sostanza. Nella stragrande maggioranza dei casi si segnalano eczemi, rash cutanei, prurito, rossore, eruzioni cutanee, bruciore e gonfiore.

Per quanto concerne la sensibilità al nichel, essa si caratterizza per uno scarso coinvolgimento del sistema immunitario e per una manifestazione dei sintomi graduale e progressiva. In buona sostanza, a seconda della gravità del disturbo, è possibile tollerare una certa quantità di nichel. Superata la soglia consentita si ravvisano disturbi di natura sistemica più lievi rispetto all’allergia, come nausea, mal di testa e problemi gastrointestinali. Guarire dai disturbi legati al nichel è sostanzialmente impossibile, ma il problema può essere risolto evitando, laddove possibile, la sua esposizione. Proteggersi dal nichel non è facile, in quanto tale sostanza è presente un po’ ovunque: dal cibo agli utensili, dai vestiti agli accessori, passando per gli elementi dell’arredo e per quelli funzionali (ad esempio rubinetteria). La convivenza è più facile se si soffre di sensibilità, piuttosto che di allergia, d’altronde un po’ di nichel può essere sempre tollerato.

Fertilizzanti e prodotti per giardinaggio

Le soluzioni per chi non può tollerare il nichel

Le soluzioni per gli intolleranti al nichel sono per lo più “di comodo”, ovvero limitano il danno. Eliminare del tutto il nichel durante le attività di giardinaggio è impossibile. Si potrebbe comunque fare a meno dei fertilizzanti e cimentarsi nella più complessa e soddisfacente coltivazione biologica. In questo caso si eliminerebbe un bel po’ di nichel.

Per quanto concerne gli utensili, il consiglio è di prestare molta attenzione al loro uso ed evitare qualsiasi contatto con le parti in metallo. Il discorso si fa più complesso quando si parla di rubinetteria, lavabi e in generale tutti gli elementi per la fornitura dell’acqua. Il metallo è il materiale d’elezione, e le linee nichel-free, per quanto disponibili, sono anche poche e abbastanza costose. Un problema all’apparenza insormontabile riguarda quello che è il vero protagonista delle attività di giardinaggio: il suolo. Ebbene, il suolo è per definizione ricco di nichel. Ma anche a questo c’è in realtà un rimedio.

Fertilizzanti e prodotti per giardinaggio

Le peculiarità della coltura idroponica

Esiste un metodo per eliminare il nichel dalle attività di coltivazione, al netto delle problematiche legate ai fertilizzanti, agli utensili e agli strumenti del mestiere, che rimangono. Sto parlando della coltura idroponica, un sistema ingegnoso pensato per le situazioni in cui coltivare è estremamente difficile e per i contesti in cui il suolo manca. Pensate che è il più importante candidato per la creazione di cibo nello spazio! A prescindere da questi utilizzi avveniristici, la coltura idroponica fa al caso degli allergici e dei sensibili al nichel in quanto non fa uso del suolo. Al suo posto si utilizzano delle miscele di nutrienti, che non si limitano a fungere da surrogato, contribuendo a una crescita accelerata e potenziata delle varie specie vegetali.

L’implicazione più importante della coltura idroponica dal punto di vista sanitario è la possibilità di coltivare frutta, verdure e piante completamente prive di nichel. Anzi, ad oggi, le uniche linee alimentari nichel-free sono proprio quelle che scaturiscono dal sistema idroponico. La buona notizia è che la coltura idroponica, per quanto avveniristica, è alla portata di tutti. Certo impone un radicale cambiamento nel modo di pensare l’agricoltura, l’orticoltura e il giardinaggio. Anche l’impatto estetico delle coltura è particolare in quanto è più ordinato, più asettico e un po’ meno “verde”. Viste le grandi potenzialità, vi consiglio quindi di informarvi sulle possibilità della coltura idroponica e dei relativi fertilizzanti se non volete rinunciare al giardinaggio e soffrite di sensibilità o avete reazioni allergiche al nichel.

Riproduzione riservata
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6 commenti su “Fertilizzanti, i rischi per gli intolleranti al nichel

  • Mar 22 Set 2020 | Iris Andreetto ha detto:

    Mi è stato veramente di grande aiuto sono praticamente nella disperazione più completa e sono più che convinta che il cancro mi sia venuto perché ho tutte e tre le intolleranze più allergica al nichel da troppi anni e nessun medico mi ha preso sul serio lasciandomi andare senza curarsi di me

    • Dom 27 Set 2020 | Tiziana Colombo ha detto:

      Purtroppo accade spesso!

    • Gio 7 Apr 2022 | Angelo ha detto:

      Essendo allergico al nichel mi accingo alla coltura idroponica . Mi viene il dubbio però che il fertilizzante lo possa contenere . Come faccio a sceglierne uno che non lo contenga ? Saprebbe consigliarmene uno ?
      Grazie
      Angelo

      • Ven 8 Apr 2022 | Tiziana Colombo ha detto:

        Salve Angelo sono davvero tante le colture in idroponica certificate a basso contenuto di nichel. Io non so quali fertilizzanti utilizzano i coltivatori. Io utilizzo i prodotti di Sfera, di Gandini e di Probios

  • Ven 21 Mag 2021 | Giulia ha detto:

    Vorrei provare ad effettuare l’idrocoltura di alcuni ortaggi, ho letto che il concime ideale da utilizzare è quello granulare a lento rilascio. Ho paura però di rendere il lavoro vanno acquistando un concime con troppo nichel, avete dei marchi da consigliare? Grazie ☺️

    • Sab 22 Mag 2021 | Tiziana Colombo ha detto:

      Giulia deve leggere le etichette o chiedere all’agronomo della realtà dove acquista i prodotti.

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