Kaiserschmarren (Kaiserschmarrn): la ricetta austriaca senza glutine e senza lattosio
Kaiserschmarren (Kaiserschmarrn): il dolce dell’imperatore
Soffice, dorato ai bordi e irresistibilmente “strappato” in pezzi irregolari: il Kaiserschmarren (o Kaiserschmarrn) è il dolce di baita che profuma d’Austria e di montagna. Nasce semplice negli ingredienti ma scenografico in padella, perfetto per colazioni ricche e merende che scaldano l’umore.
Nella nostra versione trovi una preparazione inclusiva, pensata anche per chi evita glutine e lattosio, senza rinunciare a morbidezza e carattere. La cottura corretta e il momento giusto dello “strappo” regalano volume e una superficie leggermente caramellata che chiama salse fruttate.
Una leggenda di corte racconta che una crêpe destinata all’imperatrice Sisi si ruppe in padella: lo chef la “strappò”, la zuccherò e la servì come novità all’imperatore. Nacque così il “Kaiser-Schmarren”, cioè il “pasticcio dell’imperatore”. Un’altra versione lo fa discendere dal contadino “Kaserschmarren” alpino, originariamente salato e poi diventato dolce.
In tavola abbinalo a apfelmus o composta di prugne per un contrasto pulito tra acidità e dolcezza; se preferisci note più vivaci, ribes e frutti rossi portano freschezza senza appesantire. Servilo ben caldo, spolverato con zucchero a velo, lasciando che ognuno aggiunga la salsa a piacere.
Per la resa migliore usa una padella da 24–26 cm e fuoco medio: così l’interno resta soffice mentre i bordi si dorano a dovere. Una breve pausa alla pastella e una mano leggera nell’incorporare gli albumi fanno il resto: il tuo Kaiserschmarren arriverà in tavola alto, profumato e impeccabile.
Ricetta kaiserschmarren
Preparazione kaiserschmarren
Per preparare i kaiserschmarren procedete così. Con l’aiuto di una frusta sbattete l’uovo con lo zucchero, il latte di riso e l’olio. Ora setacciate le farine ed unitela al composto poco alla volta in modo da non formare grumi. In seguito aggiungete anche un pizzico di sale e metà dell’uva sultanina che avete a disposizione. Questa pastella dovrà risultare liscia e non troppo liquida.
Intanto sbucciate la mela, eliminate i semi e tagliatela a pezzettini. Versate un filo di olio in una padella e fate saltare la mela per 5 minuti. Aggiungete la pastella, l’uva sultanina rimasta e cuocete a fiamma bassa con il coperchio per 4-5 minuti, poi girate e fate cuocere ancora per qualche minuto. Infine spezzettate a pezzi grossi il kaiserschmarren e servitelo con la confettura di ribes rosso.
Ingredienti kaiserschmarren
- 1 uovo
- 50 gr. di farina di grano saraceno
- 15 gr. di farina di riso
- 65 ml. di bevanda di riso (oppure cocco o mandorla)
- 50 gr. di uva sultanina
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- un pizzico di sale
- 20 gr. di olio di riso (oppure olio di semi)
- 1 mela
- q. b. di confettura di ribes rosso.
Il kaiserschmarren, un dolce davvero interessante
Il nome kaiserschmarren probabilmente non vi dirà nulla, infatti si tratta di un dolce della tradizione austriaca che ha vissuto il suo periodo d’oro durante i fasti dell’Impero Asburgico. Ancora oggi è preparato di frequente in Austria e in altri paesi di lingua tedesca. Il termine significa letteralmente “frittata dell’imperatore” e riflette abbastanza bene le caratteristiche del piatto. Si tratta infatti di una frittata dolce e dal sapore simile a quello delle crepes, ma dalla struttura rigida. In genere viene fatto a pezzetti e condito con una confettura di frutti rossi (io consiglio quella di ribes).
La ricetta del kaiserschmarren è molto semplice da realizzare e anche abbastanza “flessibile”. Alcuni ingredienti possono essere sostituiti in modo da adattarsi a diete particolari, come quelle riservate ai celiaci e agli intolleranti al lattosio. La versione che vi presento oggi, non a caso, gioca un po’ con il concetto di farina e di latte in una prospettiva di maggiore inclusività rispetto a chi soffre di intolleranze alimentari. Per quanto concerne le modalità di consumo, il kaiserschmarren è spesso impiegato per le colazioni dolci e per le merende più corpose. Raramente invece viene servito come dessert.
Kaiserschmarren (o Kaiserschmarrn): un pizzico di storia e tradizione
La fama del kaiserschmarren (o kaiserschmarrn) nasce a corte, tra i profumi delle cucine asburgiche. La leggenda lo lega all’imperatore Francesco Giuseppe I, che pare amasse questa “frittata dolce” alta, soffice e strappata in grossi bocconi. Da piatto aristocratico a comfort food alpino, oggi è una presenza fissa nelle baite e nelle pasticcerie di Austria e Sud Tirolo.
Il suo carattere è duplice: semplice negli ingredienti, ma scenografico nella cottura. L’impasto ricorda crêpes e pancake, tuttavia la cottura in padella lo rende caramellato fuori e morbidissimo al cuore. A tavola arriva caldo, spolverato di zucchero a velo, diviso in pezzi irregolari che trattengono salse e confetture.
Nella tradizione, il kaiserschmarren si accompagna a composte di frutta cucinate lentamente: la mela ridotta in apfelmus e la prugna trasformata nello zwetschgenröster. Sono guarniture essenziali, fresche e leggermente acidule, perfette per bilanciare la dolcezza dell’impasto e la nota tostata della padella.
Errori comuni: perché il kaiserschmarren a volte non viene soffice
Se il kaiserschmarren risulta piatto, spesso il nodo è l’aria: gli albumi vanno montati a neve ferma e incorporati con movimenti ampi dal basso verso l’alto. Anche un breve riposo della pastella (circa 10 minuti) aiuta la farina a idratarsi e la struttura a rilassarsi, così in cottura si gonfia meglio.
Contano molto padella e calore. Una padella di 24–26 cm permette lo spessore giusto; il fuoco dev’essere medio: troppo vivace brucia fuori e lascia crudo dentro, troppo basso rende la frittata pallida e gommosa. Gira quando la base è dorata e la superficie ancora umida: è il momento ideale per ottenere volume senza sgonfiare l’impasto.
Infine, lo “strappo” fa la differenza. Spezza il kaiserschmarrn in pezzi con due forchette solo quando è quasi cotto, così i bordi caramellizzano senza seccare il cuore. Se usi uvetta, ammollala e asciugala bene; se eviti l’alcol, va benissimo il succo di mela. Con bevande vegetali (riso, mandorla, cocco) il risultato resta soffice, ma il profilo aromatico cambia leggermente: scegli quello che più si sposa con la tua composta.
Accompagnamenti tradizionali: apfelmus e zwetschgenröster
L’apfelmus è una purea di mele cotte con poco zucchero e limone: setosa, luminosa, profuma d’autunno e “ripulisce” il palato tra un boccone e l’altro. Lo zwetschgenröster nasce da prugne scure cotte lentamente con zucchero e spezie: più corposo, leggermente tannico, crea un contrasto elegante con la dolcezza della frittata.
Se preferisci note più vivaci, frutti rossi e ribes restano un grande classico. Puoi andare di confettura, composta veloce in padella oppure coulis liscia e lucida: la vena acidula esalta il caramello della padella e rende il piatto meno “monolitico”. Per una resa moderna e leggera, considera una coulis di frutta preparata al momento.
Chi segue protocolli specifici può modulare zuccheri e porzioni della frutta; per orientarsi meglio su tollerabilità e quantità, torna utile la nostra guida dedicata alla Dieta FODMAP. In ogni caso, servi il kaiserschmarren ben caldo, spolvera con zucchero a velo e porta in tavola la salsa a parte: ognuno completerà il piatto secondo gusto.
Quale farina utilizzare per il kaiserschmarren?
La ricetta originale del kaiserschmarren prevede l’impiego della farina doppio zero. Per l’occasione, però, ho optato per la farina di grano saraceno. E’ una scelta che va nella direzione di una maggiore inclusività, in quanto questa particolare farina è totalmente priva di glutine. Ovviamente vanta tanti altri pregi, a partire dalle proprietà nutrizionali. Si segnala una varietà importante di vitamine del gruppo B (essenziali per il metabolismo energetico), di ferro e di fibre. Anzi la quantità di fibre è così importante da impattare anche sul sapore, che è decisamente rustico. In alternativa potete utilizzare anche altre farine senza glutine. A tal proposito rende molto bene l’accoppiata farina di mais e farina di riso, che viene chiamata in causa per molte preparazioni, dalla pasta fresca ai dolci da forno.
Se volete puntare a sentori più esotici potete utilizzare la farina di quinoa e quella di amaranto, che garantiscono una resa comunque buona, specie se associate ad amidi come la maizena o l’amido di mais. A prescindere dalla farina scelta, dovrete prendere alcuni accorgimenti. Il più importante consiste nel setaccio. La farina dovrebbe infatti assumere una consistenza molto sottile, in modo da amalgamarsi bene con gli altri ingredienti e formare una gradevole pastella. Il rischio, se si procede altrimenti, è di creare una frittata irregolare, che si sbriciola facilmente.

Una ricetta per chi soffre di intolleranza al lattosio?
La versione del kaiserschmarren che vi presento oggi è perfetta per i celiaci. Cosa si può dire invece degli intolleranti al lattosio? Possono consumarla? Di base la ricetta originale comprende il latte, dunque sarebbe off limits. Per l’occasione, tuttavia, l’ho sostituito con il latte di riso. Si tratta di una bevanda vegetale dal sapore delicato e dolce allo stesso momento, particolare che consente di “risparmiare” un po’ sullo zucchero. E’ una bevanda dai buoni valori nutrizionali, che rende molto bene in cucina in sostituzione del latte. Ovviamente è perfetta sia per gli intolleranti al lattosio che per i vegani.
In alternativa potete impiegare il latte di cocco o il latte di mandorle. Anch’essi sono validi dal punto di vista nutrizionale, per quanto molto diversi tra di loro. Il cocco contiene più grassi e sali minerali, mentre il latte di mandorle è un po’ più “vitaminico”. Scegliete liberamente dunque, purché siate consapevoli degli effetti sul gusto.
Come accompagnare i kaiserschmarren?
La tradizione austriaca suggerisce di accompagnare i kaiserschmarren con della confettura di frutti rossi. Avete solo l’imbarazzo della scelta tra lamponi, fragole e ribes. Io consiglio questi ultimi, in quanto producono una confettura dal sapore acidulo ma comunque molto dolce, tale da valorizzare il sapore della “frittata dell’imperatore”. Potete acquistare la confettura di ribes al supermercato, ma vi consiglio comunque di prepararla in casa, anche perché è molto semplice da fare.
Per questo tipo di confettura basta frullare i ribes e mettere a cuocere la polpa ricavata insieme allo zucchero e ad un po’ di succo di limone. I ribes sono anche validi sotto l’aspetto nutrizionale in quanto sono ricchi di vitamina C, potassio e antiossidanti. Il colore deriva proprio da alcuni antiossidanti, come la luteina e le antocianine (presenti anche negli alimenti di colore violaceo). Potete aggiungere in fase di cottura anche qualche frutto dolce per bilanciare. Alcuni integrano per esempio la mela, che aggiunge un discreto spessore alla confettura.
Ricette di dolci ne abbiamo? Certo che si!
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