Curcuma: proprietà, come usarla in cucina ogni giorno

Curcuma: cos’è davvero e perché piace così tanto
La curcuma è quella spezia dal colore giallo intenso che basta guardarla per pensare subito a piatti caldi, profumati e un po’ esotici. Arriva da molto lontano, ma negli ultimi anni è entrata con naturalezza anche nelle nostre cucine, dove colora risi, zuppe, verdure, secondi di carne e persino bevande e dolci. È una radice “umile” nell’aspetto, ma capace di trasformare l’aspetto e il carattere di un piatto con un solo cucchiaino.
Nel parlare comune si usa spesso il termine curcuma per indicare sia la radice fresca sia la polvere che troviamo nei barattolini in dispensa. In realtà dietro questo nome c’è una pianta precisa, la Curcuma longa, imparentata con lo zenzero. Della pianta si utilizza soprattutto il rizoma, cioè la parte sotterranea, che dopo l’essiccazione viene macinata fino a ottenere quella polvere sottile e brillante che conosciamo bene.
In casa possiamo considerare la curcuma una spezia “jolly”: entra nelle ricette salate, accompagna legumi e cereali, si sposa con il latte o le bevande vegetali, regala personalità a una semplice salsina allo yogurt e non disdegna neppure i dolci. Questa pagina vuole essere una guida completa: dalla storia alle proprietà della curcuma, dai trucchi per usarla in cucina fino alle idee per portarla davvero nella quotidianità.
Origine e storia della curcuma (Curcuma longa)
La curcuma ha alle spalle una storia molto più antica delle nostre mode alimentari. Viene coltivata da secoli in India e in diverse zone dell’Asia, dove è sempre stata apprezzata non solo come spezia ma anche come colorante naturale e ingrediente per rituali e pratiche tradizionali. In molte culture orientali veniva usata per tingere tessuti e alimenti, ma anche per decorare mani e piedi nelle cerimonie, grazie al suo giallo-oro inconfondibile.
Con il tempo, la curcuma ha viaggiato lungo le rotte commerciali che collegavano l’Asia al Medio Oriente e all’Europa. È entrata nelle cucine di tanti Paesi sotto forma di miscele di spezie, tra cui i curry, diventando una presenza discreta ma costante in piatti di riso, stufati, zuppe e salse. Nella tradizione occidentale è rimasta a lungo in secondo piano, ma oggi sta vivendo una seconda giovinezza grazie all’attenzione crescente verso le spezie e i sapori del mondo.
Oggi, quando parliamo di curcuma, parliamo di un ingrediente che porta con sé il profumo di mercati lontani, ma che può essere usato con grande semplicità anche nelle ricette di casa. Non serve essere esperti di cucina etnica per apprezzarla: basta cominciare con un riso alla curcuma, una vellutata di verdure o una tazza di “latte d’oro” la sera, per capire quanto sia versatile.
Aspetti botanici e curiosità
Dal punto di vista botanico, la curcuma appartiene alla stessa famiglia dello zenzero. La parte che arriva in cucina è il rizoma, cioè il “fusto sotterraneo”, nodoso e ramificato, che viene raccolto, pulito e poi usato fresco oppure essiccato e macinato. All’esterno i rizomi sono marroncini, ma una volta tagliati mostrano un interno arancio o giallo intenso, che macchia subito dita, coltelli e taglieri.
La pianta di Curcuma longa produce anche foglie e fiori molto decorativi, tanto che in alcuni Paesi viene coltivata anche come ornamentale. Le foglie, grandi e verdi, vengono talvolta usate in cucina come “involucro” naturale per la cottura di determinati alimenti, un po’ come succede con le foglie di banano. Il rizoma, però, resta il vero protagonista, perché è lì che si concentrano il colore e l’aroma che utilizziamo nelle ricette.
Una curiosità: in diversi contesti tradizionali, la curcuma è associata alla fortuna, alla purezza e alla protezione. Non è un caso se, in alcune cerimonie, viene sparsa sulle porte di casa o indossata sotto forma di fili colorati. In cucina possiamo considerarla un piccolo portafortuna dorato nel piatto: un semplice modo per dare carattere alle preparazioni di tutti i giorni.
Differenze tra curcuma fresca, in polvere e altri preparati
Quando entriamo in un negozio ben fornito possiamo trovare la curcuma in forme diverse: la radice fresca, la polvere, gli estratti liquidi e, fuori dall’ambito strettamente culinario, gli integratori. La radice fresca ha un profumo intenso e leggermente pungente, con una nota che ricorda lo zenzero ma più morbida; in cucina si grattugia o si trita in piccole quantità direttamente nelle preparazioni.
La curcuma in polvere è la forma più pratica per l’uso quotidiano: si dosa facilmente con un cucchiaino, si conserva a lungo in un barattolo chiuso e permette di insaporire in un attimo riso, vellutate, salse e marinature. Il colore è molto concentrato, quindi ne basta davvero poca per tingere un piatto. Esistono poi miscele di spezie pronte, come alcuni curry, in cui la curcuma è uno degli ingredienti principali insieme ad altre spezie.
Al di fuori della cucina troviamo estratti e integratori a base di curcuma o curcumina, spesso in capsule o compresse. Qui è importante fare una distinzione: la curcuma usata come spezia in cucina, nelle dosi abituali, resta un ingrediente alimentare; gli integratori, invece, hanno concentrazioni molto più alte e non vanno improvvisati o considerati come semplici “spezie in pillola”, ma sempre valutati con il medico.
Curcuma proprietà antinfiammatorie e antiossidanti
Quando si parla di proprietà della curcuma, si fa spesso riferimento alla curcumina, uno dei composti più studiati presenti nel rizoma. In molte ricerche questa sostanza viene osservata per il suo possibile ruolo nel modulare alcuni processi legati all’infiammazione e allo stress ossidativo, temi molto cari sia alla medicina tradizionale sia a quella moderna. Non a caso, in alcune culture la curcuma viene chiamata “spezia dorata” anche per il valore simbolico attribuito al suo colore e al suo utilizzo.
Dal punto di vista pratico, nella vita di tutti i giorni possiamo considerare la curcuma come un ingrediente che contribuisce, insieme ad altri alimenti vegetali, a rendere più varia e colorata la nostra dieta. Una cucina ricca di spezie, erbe aromatiche, verdure e legumi è in genere più interessante da mangiare e ci invoglia a ridurre condimenti pesanti e zuccheri aggiunti. In questo quadro, la curcuma non fa miracoli, ma partecipa a creare un contesto alimentare più equilibrato.
È importante ricordare che, nonostante l’interesse per le proprietà della curcuma, non possiamo considerarla un farmaco né una cura per malattie specifiche. È una spezia preziosa all’interno di uno stile di vita sano, non un rimedio da usare al posto delle terapie prescritte. Per questo è sempre bene diffidare di chi promette effetti miracolosi basati su un solo ingrediente.
Curcuma benefici per la digestione e la pelle
Nelle tradizioni culinarie in cui la curcuma è usata da secoli, la si associa spesso a una sensazione di “leggerezza” dopo i pasti. Spezie come curcuma, zenzero, cumino e coriandolo vengono abbinate per sostenere la digestione, soprattutto in piatti ricchi di legumi o di condimenti. Anche sulle nostre tavole possiamo sfruttare questa esperienza, usando la curcuma in minestroni, zuppe, stufati di verdure e piatti di ceci o lenticchie.
La curcuma viene talvolta utilizzata anche in preparazioni cosmetiche tradizionali, soprattutto in maschere per il viso o per il corpo. In questi contesti si cerca di sfruttare la sua azione lenitiva e la sua capacità di donare alla pelle un aspetto più uniforme e radioso. In casa è bene fare sempre molta attenzione: la curcuma macchia e può tingere temporaneamente la pelle, quindi meglio usare quantità minime e prodotti ben formulati.
Per chi ha una digestione delicata o disturbi gastrointestinali, prima di aumentare molto l’uso di curcuma (soprattutto in forma concentrata) è opportuno confrontarsi con il proprio medico o nutrizionista. Inserita in piccole dosi nelle ricette, di solito è ben tollerata, ma ogni persona ha una storia diversa e vale sempre la pena di procedere con gradualità e ascolto del proprio corpo.
Ruolo nella cucina tradizionale ayurvedica
Nell’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, la curcuma ha un posto di rilievo. Viene usata da secoli non solo come spezia, ma come componente di preparazioni erboristiche, decotti, paste e impacchi. In questo contesto si parla spesso di equilibrare i “dosha”, sostenere la digestione, la circolazione e la vitalità dell’organismo. Il suo colore caldo è associato simbolicamente alla luce, all’energia e alla purificazione.
Curcuma, zenzero, pepe nero, coriandolo e cumino formano una piccola “squadra” di spezie base in molte ricette ayurvediche. Unite a ghee (burro chiarificato), latte vaccino o bevande vegetali, danno vita a piatti e bevande considerate “confortanti” e adatte alla quotidianità. Uno degli esempi più noti è il golden milk, il famoso “latte d’oro” a base di latte, curcuma e altre spezie, spesso consumato la sera.
Anche se non seguiamo l’Ayurveda in modo sistematico, possiamo prendere ispirazione da questa tradizione per arricchire la nostra cucina. Usare la curcuma in piccole quantità, con costanza, in piatti semplici ma curati, può essere un modo per avvicinarci a una cucina più consapevole, che presta attenzione non solo al sapore ma anche alla sensazione di benessere dopo il pasto.
Come scegliere: fresca o in polvere?
La scelta tra curcuma fresca e in polvere dipende molto dalle abitudini di cucina e dal tempo che abbiamo. La radice fresca è perfetta per chi ama sperimentare: si può grattugiare in una marinatura, in un brodo, in una tisana o in una vellutata. Il sapore è più pungente e la nota “terrosa” si sente maggiormente, quindi è bene iniziare con pochissima quantità.
La curcuma in polvere è invece la soluzione più pratica per l’uso quotidiano. Sta buona in dispensa, si dosa facilmente con un cucchiaino e si aggiunge in un attimo a riso, sughi, salse allo yogurt, burger vegetali o verdure al forno. Per molte famiglie, la polvere è il modo più semplice per portare davvero la curcuma a tavola con regolarità, senza complicare la spesa.
Un consiglio utile è alternare le due forme: usare la curcuma in polvere come base fissa per le ricette di ogni giorno e concedersi la radice fresca quando abbiamo tempo e voglia di preparare qualcosa di speciale, come un curry fatto in casa o un golden milk particolarmente profumato.
Tecniche per evitare i grumi (stemperare in liquidi o oli)
Chi inizia a usare la curcuma in polvere si accorge subito di una piccola difficoltà: se versata direttamente in un liquido freddo o in grandi quantità, tende a formare grumi. Per evitarlo, il trucco migliore è stemperarla prima in un medio grasso o in un po’ di liquido caldo. Per esempio, puoi mescolarla in un cucchiaio di olio, ghee o latte leggermente tiepido prima di aggiungerla al resto della ricetta.
Un altro sistema è sciogliere la curcuma in un po’ di brodo caldo prelevato dalla pentola, mescolare bene con una frusta o una forchetta e poi riportare il tutto nella preparazione principale. In questo modo il colore si distribuisce in maniera uniforme e il risultato è più armonioso. Lo stesso vale per le bevande: unisci la curcuma a un goccio di latte caldo, mescola con cura e solo dopo aggiungi il resto del liquido.
Nelle salse e nelle creme, puoi aggiungere la curcuma poco alla volta, continuando a mescolare. Il segreto è non avere fretta: un pizzico in più si può sempre aggiungere, mentre togliere l’eccesso è decisamente più complicato, soprattutto quando il colore è già diventato molto intenso.
Suggerimenti per l’abbinamento con altre spezie e ingredienti
La curcuma è una spezia che ama la compagnia. Si abbina benissimo a zenzero, pepe nero, cumino, coriandolo, paprika dolce, cannella e cardamomo. In un curry dolce e profumato la trovi spesso accanto a tutte queste spezie, ma anche in ricette semplici puoi giocare con le combinazioni: per esempio curcuma, zenzero e pepe per una zuppa energizzante, oppure curcuma, paprika e rosmarino per delle patate al forno speciali.
Sul fronte degli ingredienti, la curcuma è perfetta con carote, zucca, patate, cavolfiore, ceci, lenticchie, pollo e pesce bianco. Il suo colore caldo valorizza molto anche i piatti a base di latte di cocco o di bevande vegetali: pensa a un curry di verdure al cocco o a uno smoothie con ananas, banana e un pizzico di curcuma.
Non dimentichiamo poi l’abbinamento con il pepe nero e con un grasso (olio, ghee, latte, yogurt, latte di cocco): questa combinazione è spesso consigliata nei contesti in cui si parla di benefici della curcuma, perché può aiutare l’organismo a utilizzare meglio alcuni dei suoi componenti. In cucina, comunque, resta soprattutto un modo per bilanciare gusto e consistenza.
Bevande: golden milk (latte d’oro) e smoothie
Uno dei modi più piacevoli per usare la curcuma è nelle bevande. Il golden milk, o latte d’oro, è una preparazione semplice: latte vaccino o vegetale, curcuma, un pizzico di pepe nero, cannella, zenzero e, se vuoi, un dolcificante a scelta. Si scalda il tutto senza portare a ebollizione, si mescola bene e si gusta caldo, magari la sera, come alternativa alle classiche tisane.
La curcuma si abbina bene anche agli smoothie. Puoi aggiungerne un pizzico in un frullato con banana, mango, ananas o agrumi, insieme a latte vegetale o yogurt, per ottenere una bevanda dal colore vivace e dal sapore leggermente speziato. È un modo per inserire la curcuma anche nella colazione o negli spuntini, senza renderla protagonista assoluta.
Per chi ama sperimentare, esistono anche tisane e infusi con curcuma, zenzero e limone, da dolcificare con poco miele se tollerato. In questo caso basta mettere in infusione le fette di radice fresca oppure usare un pizzico di polvere, filtrare e sorseggiare lentamente.
Primi piatti: riso, pasta e vellutate alla curcuma
Nei primi piatti la curcuma dà il meglio di sé. Un semplice riso basmati diventa subito più allegro se, durante la cottura, aggiungi un cucchiaino di curcuma in polvere sciolta in un po’ d’olio o di brodo caldo. Il risultato è un riso giallo e profumato, perfetto da servire con verdure, legumi o un secondo di pesce.
Anche la pasta può essere insaporita con curcuma, ad esempio in un condimento cremoso con panna senza lattosio o panna vegetale, pepe, erbe aromatiche e magari qualche verdura saltata. Basta sciogliere la curcuma nel grasso (panna o olio), mescolare e mantecare bene la pasta, senza esagerare con le quantità per non coprire gli altri sapori.
Nelle vellutate la curcuma è quasi d’obbligo: zucca, carote, patate dolci, cavolfiore e ceci si prestano benissimo a essere frullati con brodo e curcuma per ottenere creme morbide e colorate. A fine cottura puoi completare con un cucchiaio di yogurt senza lattosio o di bevanda vegetale, semi tostati e un filo d’olio.
Secondi piatti: spiedini di pollo, tajine di tonno e verdure saltate
Nei secondi la curcuma entra spesso nelle marinature. Per degli spiedini di pollo profumati puoi mescolare olio extravergine, succo di limone, curcuma, pepe, aglio e un pizzico di sale, lasciare riposare i bocconcini di carne per almeno mezz’ora e poi cuocerli alla griglia o in padella. Il risultato è un pollo morbido, dorato e molto saporito.
Con il pesce bianco o il tonno puoi preparare una sorta di tajine semplificata: fai rosolare cipolla e spezie (tra cui curcuma, cumino e paprika), aggiungi pomodori, verdure a pezzi e, verso fine cottura, il pesce. Lascia sobbollire dolcemente finché tutto è ben cotto e servilo con riso o cous cous. La curcuma aiuta a dare colore e una nota calda che si sposa bene con il gusto del mare.
Anche le verdure saltate in padella beneficiano molto della curcuma. Puoi usarla con cavolfiore, zucchine, carote, ceci o fagioli, aggiungendola all’olio all’inizio, così che tosti leggermente e sprigioni il suo aroma. Bastano pochi minuti di cottura vivace per portare in tavola un contorno diverso dal solito.
Snack e contorni: croccantina, verdure saltate e insalate speziate
La curcuma è perfetta anche per snack semplici e veloci. Pensa ai ceci croccanti al forno: li condisci con olio, curcuma, paprika e un pizzico di sale, li stendi su una teglia e li cuoci finché diventano dorati. Sono uno spuntino sfizioso, adatto anche all’aperitivo o come topping per vellutate e insalate.
Nei contorni di verdure la curcuma aiuta a dare personalità a piatti apparentemente semplici. Patate e carote al forno, cavolfiore arrostito, zucchine grigliate: con un condimento a base di olio, curcuma, pepe e un’erba aromatica a scelta cambiano subito volto. Puoi usarla anche per “ravvivare” delle verdure lessate o al vapore, saltandole velocemente in padella con la spezia.
Nelle insalate, infine, prova a preparare un dressing con olio extravergine, succo di limone o aceto di mele, un pizzico di curcuma, sale e pepe. Emulsiona bene e condisci lattughina, finocchi, carote, ceci o lenticchie. È un modo per portare la curcuma anche nei piatti freddi e crudi.
Curcuma nei dolci e nelle salse
La presenza della curcuma nei dolci sorprende molti, ma basta provarla una volta per cambiare idea. Dosata con delicatezza, insieme a vaniglia, agrumi o cannella, può dare ai dolci un colore caldo e una sfumatura aromatica insolita ma piacevole. Pensa a un semplice plumcake allo yogurt, a dei muffin o a biscotti da tè: un pizzico di curcuma rende l’impasto dorato e più scenografico.
Nelle salse la curcuma è praticamente una regina. Puoi aggiungerla a una maionese fatta in casa o a una maionese pronta (senza esagerare), a uno yogurt senza lattosio per ottenere una salsa leggera per verdure crude, pollo o pesce, oppure a un’emulsione di olio e limone per condire insalate e cereali. Il colore giallo intenso rende subito riconoscibile il piatto.
Un’idea semplice è preparare una salsa allo yogurt con curcuma, succo di limone, un pizzico di aglio in polvere e pepe. È ottima per accompagnare burger vegetali, patate al forno, verdure crude o polpette di carne. Si prepara in pochi minuti e si conserva in frigorifero per un paio di giorni.
Dolci colorati alla curcuma
Per i dolci, il consiglio principale è usare la curcuma come colorante delicato, non come protagonista del gusto. Nei plumcake, nelle torte da colazione o nei muffin puoi aggiungere una punta di cucchiaino all’impasto insieme agli altri aromi, come scorza di limone, vaniglia o cannella. Il risultato sarà un dolce dal colore più caldo, senza stravolgere il sapore.
Interessante anche l’uso della curcuma in dessert al cucchiaio, come budini, creme e panna cotta (anche nelle versioni senza lattosio o vegetali). Basta scioglierla in un poco di liquido caldo prima di aggiungerla al resto del composto, per evitare grumi e ottenere un colore uniforme. Il contrasto con frutti rossi, frutta esotica o cioccolato fondente è molto scenografico.
Per chi ama sperimentare, esistono anche biscotti e barrette energetiche a base di avena, frutta secca, miele o altri dolcificanti, arricchite da un pizzico di curcuma. Sono perfette per una colazione diversa dal solito, uno spuntino da portare in ufficio o una merenda per chi fa sport.
Salse alla curcuma per condire carne, verdure o insalate
Una salsa alla curcuma può cambiare completamente un piatto semplice. Con base yogurt (vaccino senza lattosio o vegetale), curcuma, succo di limone, erba cipollina e un filo d’olio ottieni un condimento fresco, ideale per verdure al vapore, patate lesse, pollo alla griglia o burger di legumi. È leggera, colorata e pronta in pochi minuti.
Se preferisci una salsa più ricca, puoi preparare una sorta di “maionese alla curcuma” usando una maionese delicata e unendo poco alla volta la spezia, fino a raggiungere il colore e il gusto desiderati. Aggiungi poi un goccio di succo di limone o di aceto di mele per alleggerire e bilanciare la nota corposa del condimento.
Per le insalate di cereali o di pasta fredda, una vinaigrette con olio extravergine, aceto di vino bianco o di mele, curcuma, sale e pepe è un ottimo alleato. Emulsiona bene e condisci farro, orzo, riso integrale o mix di verdure. È un modo semplice per usare la curcuma anche a freddo.
Dosi quotidiane raccomandate
Usata in cucina come spezia, la curcuma non ha una “dose obbligatoria”, ma possiamo dare qualche indicazione pratica. Per una ricetta per 3–4 persone, di solito basta un cucchiaino raso di curcuma in polvere per ottenere colore e profumo senza esagerare. Per iniziare, soprattutto se la famiglia non è abituata al gusto, può essere più prudente usare anche solo mezzo cucchiaino.
Se distribuisci l’uso della curcuma nell’arco della giornata – un pizzico nel riso, un po’ nella vellutata, un tocco in una salsa allo yogurt – è facile inserire questa spezia nella dieta senza forzature. L’importante è ricordare che i benefici per la salute non dipendono da un singolo ingrediente, ma dall’equilibrio complessivo dell’alimentazione.
Per quanto riguarda integratori e preparati concentrati di curcuma o curcumina, le dosi variano molto da prodotto a prodotto e vanno sempre valutate con il medico. In particolare, non è consigliabile superare o modificare le dosi indicate in etichetta senza un parere professionale, né assumere più prodotti diversi a base di curcuma nello stesso periodo.
Interazioni e controindicazioni
La curcuma usata come spezia in cucina, nelle quantità tipiche di una ricetta, è considerata generalmente ben tollerata da molte persone. Tuttavia, quando si passa a integratori e prodotti concentrati, il discorso cambia: dosi elevate, soprattutto se potenziate per aumentarne l’assorbimento, possono non essere adatte a tutti e, in rari casi, sono stati segnalati problemi a carico del fegato.
Chi ha una storia di malattie epatiche, calcoli biliari, disturbi della coagulazione o assume farmaci cronici dovrebbe essere particolarmente prudente con gli integratori di curcuma o curcumina e parlarne sempre con il proprio medico prima di iniziare. Lo stesso vale in gravidanza, allattamento e in età pediatrica: meglio evitare il fai-da-te e preferire l’uso della spezia negli alimenti, in piccole dosi.
Un’attenzione in più va posta alle possibili interazioni con farmaci anticoagulanti, antiaggreganti, antipertensivi o altri medicinali di uso continuo. In caso di dubbi, il professionista di riferimento resta il medico curante o il farmacista, che conosce la terapia in corso e può valutare se l’uso di integratori a base di curcuma sia opportuno o meno.
Curcuma e assorbimento della curcumina (ruolo del pepe nero o dei grassi)
Spesso si sente dire che la curcuma andrebbe sempre abbinata al pepe nero per “attivare” la curcumina. In effetti, alcune formulazioni – soprattutto integratori – sfruttano la presenza di piperina (il principio attivo del pepe) per aumentarne l’assorbimento. In cucina, però, possiamo considerare questo abbinamento più come un buon matrimonio di sapori che come una regola ferrea.
Nelle ricette di ogni giorno, aggiungere un pizzico di pepe nero e un ingrediente grasso (olio, ghee, latte, yogurt, latte di cocco) insieme alla curcuma è un’abitudine utile: aiuta a sciogliere meglio i composti liposolubili e dà armonia al gusto. È ciò che accade naturalmente in molti piatti tradizionali, dai curry alle zuppe speziate, dove olio e spezie vengono tostati insieme all’inizio della preparazione.
Quando si parla di integratori ad alta concentrazione, invece, l’aumento dell’assorbimento grazie a piperina o ad altre tecnologie deve essere valutato con prudenza, proprio perché può aumentare anche il rischio di effetti indesiderati in persone sensibili. Per l’uso della curcuma come spezia in cucina, la regola migliore resta quella del buon senso: varietà, moderazione e attenzione alle proprie sensazioni.
Per portare davvero la curcuma nella tua cucina, scegli un piatto “base” – riso, vellutata, contorno di verdure – e decidi che da oggi lo preparerai sempre con un pizzico di curcuma. È così che una spezia entra nella routine: con piccoli gesti ripetuti.
Domande frequenti sulla curcuma
Quanta curcuma posso usare al giorno?
In cucina, per una ricetta da 3–4 persone, in genere basta un cucchiaino raso di curcuma in polvere. Se non sei abituato al gusto, inizia con metà dose e aumenta gradualmente.
Meglio curcuma fresca o in polvere?
La radice fresca è più intensa e aromatica, ideale per chi ama sperimentare; la polvere è più comoda per l’uso quotidiano. Puoi tenerle entrambe e scegliere di volta in volta.
La curcuma va bene se ho problemi digestivi?
Molte persone la tollerano bene nelle dosi da cucina, ma se hai disturbi gastrointestinali importanti è meglio parlarne con il medico o il nutrizionista prima di aumentare le quantità o usare integratori.
Posso usare la curcuma in gravidanza o allattamento?
Usata come spezia nei piatti, in piccole quantità, di solito rientra in una dieta varia. Gli integratori, invece, vanno assunti solo dopo aver consultato il medico.
La curcuma macchia: come mi comporto?
Sì, la curcuma macchia facilmente mani, piani di lavoro e tessuti. Usa guanti se necessario e pulisci subito eventuali gocce con acqua tiepida e detergente delicato.
Posso assumere integratori di curcuma tutti i giorni?
Gli integratori vanno valutati caso per caso con il medico, soprattutto se prendi farmaci o hai malattie croniche. La curcuma in cucina, invece, può essere usata con regolarità nelle normali quantità culinarie.
Ricette con la curcuma ne abbiamo? Certo che si!
TI POTREBBE INTERESSARE
10 dolci di Natale: ricette tradizionali e moderne
Dolci di Natale da gustare in famiglia I dolci di Natale rappresentano un momento speciale della nostra cultura culinaria. Ogni famiglia custodisce ricette che si tramandano nel tempo e che sanno...
Suppon nabe: hot pot tradizionale giapponese con carne...
Suppon nabe, tradizione e cultura gastronomica giapponese Lo Suppon nabe appartiene alla famiglia dei “nabe”, le pietanze cotte e condivise a tavola in una pentola centrale. È una preparazione...
Cucina italiana patrimonio UNESCO: perché questo riconoscimento è...
Era ora!. Finalmente la cucina italiana entra ufficialmente tra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità UNESCO e, diciamolo, non è solo una bella notizia: è un riconoscimento dovuto. La...


























5 commenti su “Curcuma: proprietà, come usarla in cucina ogni giorno”