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Pitaya: scopri il frutto del drago, pitaia e dragon fruit

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Pitaya o Frutto del drago (Dragon fruit)
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 00 ore 10 min
cottura
Cottura: 00 ore 00 min
dosi
Ingredienti per: 1 persone
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3.3/5 (3 Recensioni)

Pitaya o frutto del drago, una bella scoperta

Pitahaya o pitaya, frutto del dragone, frutto del drago o dragon fruit. A prescindere da come lo si chiami questo frutto si rivela sempre una bella scoperta. Io l’ho scoperto proprio durante le mie vacanze invernali alle Maldive, che mi hanno riservato molte sorprese in ambito culinario. Come il fico d’India, la pitaya e’ il frutto di una particolare specie di cactus, appartenente alla famiglia delle cactaceae. E’ molto popolare in Sud America oltre ad essere coltivato anche in Vietnam, Thailandia, Malaysia, Taiwan e recentemente introdotto a Burgos (Llocos Norte), nel nord delle Filippine.

Esistono due varietà di pitaya: la pitaya gialla, originaria della Colombia e la pitaya rossa di origine vietnamita. La pianta è un arbusto provvisto di grandi e bellissimi fiori bianchi che si aprono solo la notte e durano un solo giorno. Ad un mese circa dalla fioritura il frutto è pronto per la raccolta. Prima della completa maturazione la pitaya e’ verde e ricoperta da minuscole ed affilate spine che vengono tolte prima della sua diffusione sul mercato. La varietà’ gialla assomiglia ad una pigna sottile, mentre quella rossa ha una forma più’ rotonda. Sulla buccia, inoltre, presenta delle lingue verdi allungate che avvolgono il frutto.

Ricetta pitaya frutto del drago

Preparazione pitaya frutto del drago

  • Sbucciate per bene il frutto del dragone (pitaya).
  • In alternativa potete usare un cucchiaino di pitaya in polvere.
  • Frullate insieme la pitaya e una tazza di latte vegetale, tra quelli che avete scelto.
  • Quando la consistenza è abbastanza liquida spegnete il frullatore e versate il composto ottenuto in una tazza (o in un bicchiere da frullato).
  • Addolcite il tutto con un cucchiaino di miele, o in alternativa con un cucchiaino di sciroppo d’acero. Ora non vi resta che gustare la nostra bevanda energetica e dissetante.

Ingredienti pitaya frutto del drago

  • una pitaya (o un cucchiaino di polvere di pitayia)
  • 1 tazza di latte vegetale
  • 1 cucchiaino di miele (o di sciroppo d’acero)

La polpa e il gusto di questo splendido frutto tropicale

La polpa della pitaya (o pitahaya) può’ essere sia bianca che rossa, con tanti minuscoli semi neri commestibili. Il frutto ha una consistenza morbida con un gusto dolce, delicato e abbastanza aromatico. E’ presente sul mercato tutto l’anno e si conserva a temperatura ambiente per una decina di giorni. In cucina, dopo essere stata tagliata a metà’, si consuma con un cucchiaino, oppure condita con zucchero e limone.

Il frutto del dragone rappresenta un ottimo dessert fresco, ma viene utilizzata anche per preparare cocktail e frullati, dando loro un colore ed un gusto veramente particolare. Con la polpa si prepara una succosa bevanda chiamata “agua de pitaya“. Per quanto riguarda le proprietà benefiche, il frutto del drago è ricco di sali minerali ed ha un effetto leggermente lassativo. Infine il suo apporto calorico è molto basso.

Pitaya o Frutto del drago (Dragon fruit)

Le principali caratteristiche dei frutti del drago

La pitaya rossa, per via della sua strana forma, viene comunemente denominata il frutto del drago rosso”. Si tratta di un particolare frutto esotico, appartenente alla famiglia delle piante grasse. Ha origini nelle aree dell’America centrale, ma viene coltivata in Australia, in Cina e nel sud-est asiatico.

Il peso medio di questo frutto si aggira tra i 150 e 600 grammi. Come si può notare dall’immagine, la sua forma è ovale, mentre la sua polpa bianca è cremosa e contiene tanti semi commestibili che possono essere utilizzati in cucina per diverse ricette. In circolazione vi sono ben 25 tipologie di pitaya. Quella rossa, in genere, si sviluppa in tempi più ristretti rispetto alla tipologia di colore giallo.

I principali valori nutrizionali della pitaya o frutto del drago

Il consumo di frutti del drago assicurano un bel carico delle principali vitamine: A, C  e quelle che fanno parte del gruppo B (B1 e B3). La vitamina A fa bene alla vista, la vitamina C al sistema immunitario, mentre quelle del gruppo B garantiscono benefici vari che riguardano più organi. È importante anche il contributo di proteine, un elemento non scontato quando si parla di frutta. Le sostanze contenute in questo frutto agiscono in modo tale da restituire un certo equilibrio all’attività del nostro intestino, rafforzano le difese dell’organismo e rendono più vigoroso il ruolo degli anticorpi contro virus e batteri. Il contenuto di calorie in 100 grammi di pitaya rossa è davvero molto basso, infatti sono appena 36 kcal.

Le ottime capacità antiossidanti e antitumorali, inoltre, consentono di proteggere in maniera efficace le cellule da eventuali attacchi di radicali liberi, che rendono più rapido il processo di invecchiamento cellulare. La pitaya rossa, inoltre, contiene una tipologia di sostanze che ottimizza il processo di purificazione da tossine e metalli pesanti. Le sostanze contenute nel frutto sono in grado anche di previene l’insorgenza di particolari patologie cardiache. La presenza di fosforo nella pitaya rossa è responsabile di un miglioramento delle facoltà mentali, e in particolar modo della memoria.

Pitaya gialla

Pitaya gialla, non fatevi ingannare dalle apparenze

La pitaya gialla, a prima vista, è a dir poco strana. Il suo aspetto, molto simile a quello di un fiore spinoso, può trarre in inganno e non stimolarne il consumo. Ma non fatevi ingannare, infatti la pitaya è molto gustosa e, soprattutto, vanta importanti proprietà nutrizionali, che la rendono un ingrediente perfetto per dessert destinati a intolleranti e celiaci, ma anche a chi ha semplicemente voglia di mangiare in maniera salutare.

Il trattamento della pitaya gialla, il cui aroma è decisamente più delicato rispetto a quello della rossa, è davvero particolare. In questa fase, infatti, vengono rimosse le spine. Ma come riconoscere una pitaya matura da una che è ancora acerba? Per sapere se il frutto del dragone è maturo basta osservare la buccia, che deve essere gialla o rossa. Ovviamente non è la buccia gialla a rendere il frutto molto speciale, l’unicità di questo frutto è legata soprattutto alla sua polpa. La polpa si contraddistingue per un gusto fresco, che ricorda molto quello di un sorbetto e viene reso ancora più particolare dalla presenza di numerosi semini eduli.

Come utilizzare i frutti del drago in cucina

I frutti del drago, con la loro polpa chiara o fucsia e i semini neri, sono non solo scenografici ma anche incredibilmente versatili. Possono essere consumati crudi, cotti o trasformati in ingredienti base per preparazioni dolci e salate.

La pitaya produce degli effetti diuretici e depurativi per il nostro corpo. Ciò, alla luce di tutte le qualità che ho elencato, la rende un alimento meritevole di attenzione. Il consumo a crudo è quello più indicato. Tuttavia, in alcuni casi, può anche essere abbinata con un tagliere di formaggi freschi. Considerato il suo sapore molto delicato, la pitaya può essere presa in considerazione anche per creare dei fantasiosi cocktail tropicali e dei gustosissimi frullati. Se soffrite di intolleranze alimentari, inoltre, abbiate cura di utilizzare formaggi senza lattosio, che sono buoni come quelli standard.

La pitaya è un frutto versatile che può essere consumato crudo, cotto o utilizzato per preparare succhi, frullati, gelati e altri dessert. Può essere anche utilizzata per guarnire piatti salati, come insalate e antipasti.

Ecco alcune idee per utilizzare la pitaya in cucina:

  • Cruda: la pitaya può essere tagliata a metà e mangiata con un cucchiaio, oppure tagliata a cubetti e aggiunta a macedonie, yogurt o muesli.
  • Cotta: la pitaya può essere cotta in padella, al forno o al barbecue. Può essere utilizzata per preparare marmellate, chutney o confetture.
  • Succhi e frullati: la pitaya può essere utilizzata per preparare succhi e frullati freschi. Si abbina bene ad altri frutti tropicali, come mango, ananas e papaya.
  • Gelati e sorbetti: la pitaya può essere utilizzata per preparare gelati e sorbetti artigianali.
  • Dessert: la pitaya può essere utilizzata per preparare una varietà di dessert, come mousse, panna cotta, cheesecake e tiramisù.
  • Guarnizioni: la pitaya può essere utilizzata per guarnire piatti salati, come insalate, antipasti e secondi piatti.

Pitaya al latte: un cocktail semplice, ricco di gusto e salutare

Con la pitaya è possibile realizzare dei cocktail semplici, ricchi di gusto e alquanto salutari. A tal proposito è davvero ottima la pitaya al latte, un frullato dolce e dissetante per i periodi estivi, inoltre apporta tutti i nutrienti tipici di questo frutto, che come abbiamo visto è conosciuto anche come frutto del dragone.

La ricetta è molto semplice, basta avere a disposizione una pitaya (o un cucchiaino di polvere di pitaya rossa) e una tazza di latte vegetale, da scegliere tra il latte di avena, di soia, di riso o il latte di mandorla. Poi si frulla tutto insieme e si aggiunge un cucchiaino di miele (o di sciroppo di acero), per completare la bevanda.

Curiosità sulla pitaya o  frutto del drago

Un frutto dai molti nomi e dai tanti volti: il frutto del drago non è solo esotico nel sapore e nell’aspetto, ma anche nei nomi. A seconda del paese in cui ci si trova, può essere chiamato “pitaya”, “pitahaya”, “dragon fruit” o “thanh long” in Vietnam, che significa letteralmente “drago verde”. In alcune zone viene soprannominato “pera fragola”, per via della sua forma ovale e della buccia color fucsia. Questa varietà di nomi riflette la sua diffusione globale e il fascino che esercita sulle culture più diverse.

Una pianta che fiorisce solo di notte: la pianta del frutto del drago è un cactus rampicante, ed è famosa per i suoi fiori spettacolari. La particolarità? Sbocciano solo durante la notte, e per pochissime ore. Si tratta di grandi fiori bianchi o crema, profumati e delicatissimi, spesso chiamati “fiori della luna”. Questo evento raro e affascinante ha ispirato leggende e rituali, e rende ancora più misteriosa questa pianta magica.

Non solo bianco: la polpa può stupire: se pensi che il frutto del drago abbia solo la polpa bianca con semini neri, ti sorprenderà sapere che esistono varietà a polpa rossa, viola intensa e perfino gialla. Le versioni con polpa scura tendono ad avere un gusto più zuccherino, mentre quelle bianche risultano più fresche e leggere. Il contrasto tra la buccia brillante e i colori interni rende ogni taglio un piccolo spettacolo naturale.

Bellissimo da vedere, perfetto da esibire: grazie al suo aspetto scenografico, il frutto del drago è spesso utilizzato anche per scopi decorativi. Nei buffet tropicali, nei dessert eleganti o persino nei cocktail, dona subito un tocco esotico e moderno. Alcuni chef lo utilizzano per decorazioni naturali nei piatti, e il suo colore vivace è persino impiegato nella produzione di cosmetici e coloranti alimentari naturali.

….. e non finisce

Un simbolo di fortuna e prosperità: in Cina e in altri paesi asiatici, il frutto del drago è considerato un simbolo di buon auspicio. Il riferimento al drago, creatura mitica e benevola della cultura orientale, lo lega a concetti di abbondanza, energia positiva e successo. Non è raro trovarlo in tavola durante il Capodanno cinese o in occasione di ricorrenze importanti.

Un frutto che rispetta l’ambiente: la coltivazione del frutto del drago richiede pochissima acqua rispetto ad altri frutti tropicali, poiché la pianta madre è un cactus. Questo lo rende ideale per zone con scarsa disponibilità idrica e perfettamente compatibile con i principi dell’agricoltura sostenibile. Una scelta intelligente anche per chi guarda all’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari.

Una pianta longeva e tenace: nonostante il suo aspetto delicato, la pianta che produce il frutto del drago è estremamente resistente. Può vivere anche oltre vent’anni e raggiungere fino a sei metri di lunghezza, crescendo in verticale e avvolgendosi come una creatura mitologica. La sua forma rampicante è uno spettacolo da vedere nei climi tropicali dove cresce libera e rigogliosa.

Dentro il frutto, un cuore croccante: i piccoli semi neri che punteggiano la polpa non si tolgono: sono perfettamente commestibili e ricchi di fibre. Oltre ad arricchire la consistenza con una nota croccante, favoriscono il benessere intestinale e contribuiscono a rendere questo frutto un vero alleato della salute, senza rinunciare al piacere del gusto.

FAQ sul frutto del drago

Dove si trova il frutto del drago o pitaya?

Il frutto del drago si trova nei supermercati ben forniti, nei negozi di frutta esotica e nei reparti ortofrutta biologici. Durante l’estate è più facile trovarlo fresco, mentre nel resto dell’anno è disponibile anche surgelato o disidratato, online o nei mercati etnici.

Quali sono i benefici del frutto del drago?

È ricco di acqua, vitamina C, fibre e antiossidanti naturali. Aiuta l’idratazione, favorisce la digestione e contribuisce al benessere generale con pochissime calorie. È perfetto per una dieta sana e leggera.

Che gusto ha il frutto del drago?

Il suo sapore è delicato e leggermente dolce, con un accenno acidulo. Ricorda una combinazione tra il kiwi e la pera, ma con una consistenza morbida e vellutata. I piccoli semi neri all’interno sono commestibili e aggiungono una nota croccante.

Come si mangia il frutto del drago?

Si taglia a metà e si consuma la polpa con un cucchiaino. La buccia non si mangia. È ottimo da solo o in macedonie, smoothie, gelati e insalate fresche.

Chi non può mangiare il frutto del drago?

Chi è allergico ai frutti tropicali o ha una forte sensibilità intestinale dovrebbe introdurlo con cautela. Le persone che seguonohi seguono diete specifiche per intolleranze (come quella al nichel) dovrebbe chiedere consiglio medico prima di consumarlo.

Il frutto del drago fa ingrassare?

No, è un frutto a basso contenuto calorico, con circa 50 kcal per 100 grammi. È ideale come spuntino sano per chi segue una dieta equilibrata.

Come si conserva il frutto del drago?

Intero si può tenere a temperatura ambiente per qualche giorno. Una volta tagliato, è meglio conservarlo in frigorifero, in un contenitore chiuso, e consumarlo entro 1-2 giorni per mantenerne freschezza e sapore.

Ricette con il frutto del drago ne abbiamo? Certo che si!

3.3/5 (3 Recensioni)
Riproduzione riservata

2 commenti su “Pitaya: scopri il frutto del drago, pitaia e dragon fruit

  • Dom 9 Gen 2022 | Isabella ha detto:

    Buonasera, sono chiedere se questo frutto è permesso per gli allergici al nichel, come anche la giaca, physalis, pitaya, Acai..in internet ci sono davvero poche informazioni sulle percentuali medie in questi frutti! Grazie

    • Lun 10 Gen 2022 | Tiziana Colombo ha detto:

      Isabella questi frutti non sono ancora stati testati per il nichel: Jackfruit, Alchechengi, Pitaya, Acai sono frutti straordinari e pieni di proprietà benefiche. Io, personalmente, quando trovo questi frutti ne mangio in piccole quantità e non ho avuto problemi.

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