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Tartiflette, una volta tanto un peccato si puo’ fare!!!

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Tartiflette
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 30 min
dosi
Ingredienti per: 8 persone
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4.4/5 (5 Recensioni)

Tartiflette: ricetta francese cremosa e conviviale

La tartiflette è un piatto della tradizione savoiarda che profuma di montagna e convivialità. Nasce come ricetta semplice, fatta di patate, cipolle, pancetta e l’inconfondibile reblochon, un formaggio a pasta morbida che regala cremosità unica. Ogni porzione è un abbraccio caldo, perfetto nelle serate d’inverno, quando si cerca un cibo che riscaldi e unisca attorno alla tavola.

La tartiflette ricetta originale affonda le radici nelle Alpi francesi, ma si è presto diffusa oltre i confini, diventando simbolo di comfort food. Le patate savoiarde cotte lentamente si sposano con la dolcezza della cipolla e il gusto deciso del formaggio, creando un insieme equilibrato e irresistibile. È un piatto che racconta il legame tra natura, semplicità e tradizione.

Diete e intolleranze
La tartiflette è naturalmente senza glutine, perché basata su patate e formaggio. Per chi deve evitare il lattosio esistono alternative: si può usare un formaggio simile al reblochon senza lattosio o scegliere versioni vegetali, mantenendo comunque la cremosità del piatto. Le varianti sono numerose e permettono di portare in tavola questo piatto anche a chi ha esigenze particolari.

Chi non trova il reblochon può optare per reblochon formaggi simili, come taleggio o brie, che donano una fusione altrettanto ricca. Esistono anche variante tartiflette con verdure di stagione o con speck al posto della pancetta, per personalizzare la ricetta secondo i propri gusti. La forza di questo piatto sta proprio nella sua capacità di adattarsi senza perdere l’anima rustica e accogliente.

Servita direttamente in pirofila, la tartiflette ricetta francese è un invito a condividere momenti di piacere. Non richiede grandi abilità in cucina, ma regala sempre l’effetto “wow” grazie alla sua cremosità filante. È una preparazione che sa di famiglia, di montagne innevate e di serate davanti al camino, con il calore di un piatto che unisce tradizione e gusto autentico.

Ricetta Tartiflette savoyarde

Preparazione Tartiflette savoyarde

Lavate senza togliere la buccia e fate lessare le patate in abbondante acqua salata per circa 20 minuti. Scolatele, lasciatele raffreddare o intiepidire prima di pelarle cosi da evitare di scottarvi. Una volta che sono maneggiabili tagliate a fette il più possibile della stessa dimensione e mettete da parte. Sbucciate e affettate sottilmente le cipolle.  Tagliate la pancetta a dadini.

Fate rosolare le cipolle con un pezzettino di burro e una volta dorate aggiungete la pancetta. Lasciate cuocere a fuoco basso. Sfumate con il vino e fate cuocere finché la cipolla non sarà morbida.

Aggiungete le patate e fatele saltare in padella per qualche minuto. Aggiustate di sale e pepe. Tagliate il Reblochon (senza togliere la crosta) a fette abbastanza spesse. Prendete una teglia, imburratela e versate il mix di patate, cipolle e pancetta. Coprite poi con il Reblochon e passate in forno per 10 minuti a 220°C.

Servite accompagnando con crostoni di pane casereccio dorati al forno.

Ingredienti Tartiflette savoyarde

  • 2 kg di patate a pasta bianca
  • 400 gr. di pancetta affumicata
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • 400 gr. di cipolle
  • 500 gr. di formaggio Reblochon o Fontina Valdostana DOP (naturalmente senza lattosio)
  • 20 gr. di burro chiarificato
  • un pizzico di sale e pepe bianco.

Tartiflette: il piatto alpino che scalda l’inverno

Tartiflette, una parola che profuma di camini accesi, tavolate allegre e panorami innevati. Questo piatto tipico della Savoia è molto più di una ricetta: è un invito a rallentare, a godere del calore della casa e del piacere del buon cibo condiviso. In ogni porzione si ritrova l’anima della cucina alpina, fatta di ingredienti semplici e autentici.

Il cuore della tartiflette è il formaggio Reblochon, un prodotto francese dal sapore deciso che si scioglie tra strati di patate, cipolle stufate e pancetta croccante. Un connubio irresistibile che rende questo piatto perfetto per le serate fredde, quando si ha voglia di comfort food che sazia lo stomaco e coccola il cuore.

Originaria delle Alpi francesi, la tartiflette nasce come piatto rustico e conviviale, pensato per essere gustato in compagnia. Non ha bisogno di orpelli: è la sua semplicità a conquistarci. Basta un forno caldo e un po’ di pazienza per ottenere una gratinatura dorata e profumata che fa venire l’acquolina al solo sguardo.

Se amate i piatti a base di formaggio e cercate una ricetta che unisca gusto, tradizione e spirito di condivisione, la tartiflette è la scelta perfetta. Una coccola invernale, una specialità che vi farà sentire tra i rifugi di montagna anche restando a casa.

Tartiflette Savoyarde: un classico vintage dagli anni Ottanta

La Tartiflette Savoyarde è un piatto tipico dell’Alta Savoia, ma è molto amato anche in Valle d’Aosta. Conosciuta per il suo sapore avvolgente e l’atmosfera conviviale che evoca, è diventata famosa negli anni Ottanta, quando veniva servita in rifugi, bistrot e ristoranti di montagna. Ancora oggi è una presenza fissa nei locali valdostani, dove viene proposta spesso in cocottine monoporzione, perfette per un piatto unico scenografico e saporito.

Questo è il genere di piatto che si prepara senza troppe complicazioni ma con grande soddisfazione. Si parte dalle patate: lessatele in abbondante acqua salata per circa 10 minuti, poi lasciatele raffreddare e tagliatele a rondelle. In una padella rosolate cipolle e pancetta con un filo d’olio e sfumate con un goccio di vino bianco. Il profumo è già irresistibile.

La vera anima del piatto, però, è il Reblochon, un tipo di formaggio prodotto con latte crudo vaccino, originario proprio dell’Alta Savoia. La tartiflette è un piatto nato per promuovere il Reblochon e ne celebra tutto il gusto deciso. Va tagliato a metà in senso orizzontale, buccia compresa, e disposto sopra lo strato di patate, per poi sciogliersi in forno creando una crosticina dorata e filante.

A questo punto non resta che unire tutto in una pirofila: patate, soffritto, sale e pepe, e infine il formaggio. Mescolate delicatamente gli ingredienti oppure stratificateli a piacere, poi infornate. Dopo pochi minuti la casa sarà invasa da un profumo che richiama subito la montagna.

Questa è la prima volta che la preparate? Non temete: è una ricetta rustica e indulgente, che non richiede perfezione ma solo buoni ingredienti e tanto amore. Se siete amanti delle patate, delle patate e cipolle, e di tutto ciò che è gratinato e filante, questa ricetta diventerà presto una delle vostre preferite.

Un ingrediente che non può mancare nella tartiflette!

In una buona tartiflette non possono certo mancare le patate, protagoniste silenziose ma fondamentali. Questo tubero, così semplice e versatile, è in grado di trasformare un piatto in un’esperienza ricca e appagante. Ma attenzione: per ottenere il risultato perfetto, la scelta della varietà è fondamentale.

Le patate appartengono alla famiglia delle Solanacee, genere Solanum tuberosum. Arrivate in Europa nel Cinquecento grazie agli spagnoli, ci hanno messo un po’ a farsi amare, ma da allora non ci hanno più lasciato. Oggi rappresentano uno degli ingredienti più utilizzati nella nostra cucina.

Esistono più di 600 varietà di patate, e il numero continua a crescere grazie alle ibridazioni e alla ricerca agronomica. Una distinzione semplice ma utile è quella tra patate a polpa bianca e a polpa gialla. Le prime cuociono più velocemente, mentre le seconde mantengono meglio la consistenza in cottura, qualità ideale per preparazioni gratinate come la tartiflette.

Tra le varietà più adatte a questa ricetta troviamo:

  • Bea: tuberi oblunghi a pasta gialla, ottimi per il forno;
  • Sirtema: rotondeggianti, giallo chiaro, resistenti alla cottura;
  • Sieglinde: forma reniforme, perfette per piatti rustici;
  • Majestic: di origine trentina, a polpa bianca e dal gusto delicato;
  • Bintje: conosciuta anche come patata olandese, molto diffusa e versatile.

Per la tartiflette, scegliete patate che reggano bene la cottura e che non si disfino troppo. L’equilibrio tra cremosità e struttura è ciò che rende questo piatto così speciale: ogni forchettata deve avere la giusta dose di patata, pancetta e formaggio filante. Con le patate giuste, la riuscita è assicurata!

È un piatto da provare una volta nella vita!

Cominciamo dal cuore della tartiflette: il Reblochon. Questo formaggio tipico di montagna nasce in Savoia ed è giovane, morbido, cremoso. Il suo nome deriva dal verbo dialettale reblocner, ovvero “spremere di nuovo la mammella della vacca”. Una seconda mungitura, più ricca e densa, proveniente da razze alpine come Abondance, Montbéliarde e Tarine.

Tartiflette savoyarde
Il Reblochon ha una forma rotonda, una crosta sottile e vellutata, dai toni che vanno dal giallo-arancio al rosa tenue. Le muffe naturali sulla crosta gli conferiscono un profumo fresco e delicato, mentre la pasta interna è liscia, umida, elastica e cremosa. Il suo gusto ha un retrogusto inconfondibile di nocciola.

Viene prodotto in tre modalità: fermier (artigianale, in alpeggio), coopérative (in caseifici collettivi) oppure industriel. La stagionatura avviene in cantina a 16°C per un minimo di 2 settimane, ma può durare fino a un mese. Ne esiste anche una versione ridotta, il Petit Reblochon.

La  tartiflette ricetta originale è in realtà una ricetta moderna ispirata a un piatto contadino chiamato “pela”, cucinato un tempo in padelle dal lungo manico tipiche della cucina savoiarda. Anche il nome tartiflette deriva dal patois savoiardo tartiflâ, che significa semplicemente “patata”.

Se non trovi il Reblochon, non disperare: puoi sostituirlo con formaggi dal sapore e dalla consistenza simili, come il Taleggio, il Camembert o il Brie. E per chi è intollerante al lattosio? C’è una soluzione deliziosa anche in quel caso. Con la Fontina Valdostana DOP ho ottenuto un risultato cremoso e sorprendente. Provala: ti innamorerai.

La tartiflette è uno di quei piatti da provare almeno una volta nella vita. Ti riscalda, ti coccola, e soprattutto… lascia un ricordo indelebile.

Le antiche radici della Tartiflette Savoyarde

La Tartiflette Savoyarde, un piatto che oggi simboleggia la cucina savoiarda, affonda le sue radici in un contesto storico-culturale piuttosto recente, nonostante si ispiri a pratiche culinarie molto più antiche. La ricetta, così come è comunemente conosciuta oggi, è stata sviluppata negli anni ’80 dalla federazione degli industriali del Reblochon per aumentare le vendite di questo formaggio.

Il formaggio Reblochon, elemento centrale della tartiflette, ha una storia affascinante che risale al XIII secolo. Il suo nome deriva dal termine patois “reblocher”, che significa “mungere di nuovo”. Questo era un trucco usato dai contadini per evitare di pagare troppe tasse ai proprietari delle terre. Mungevano parzialmente le mucche alla presenza dei latifondisti per calcolare la tassa sul latte prodotto e successivamente, di nascosto, completavano la mungitura. Il latte ricavato era molto grasso e perfetto per fare un formaggio ricco e saporito: il Reblochon.

La tartiflette ricetta francese vera e propria, sebbene si basi su metodi di cottura tradizionali che includono ingredienti tipici della regione come patate, cipolle e lardo o pancetta, è un’invenzione moderna che ha contribuito a diffondere la notorietà del Reblochon oltre i confini della Savoia.

Questa ricetta si è diffusa rapidamente grazie alla sua semplicità e al suo sapore ricco e confortante. Oggi, la tartiflette è un piatto invernale popolare non solo nelle regioni alpine, ma in tutta la Francia e anche a livello internazionale, apprezzato per la sua capacità di coniugare gusto e convivialità.

Faq sulla tartiflette

Che cos’è la tartiflette?

La tartiflette è un piatto tipico della Savoia, a base di patate, cipolle, pancetta e formaggio reblochon fuso. È un comfort food ricco e conviviale.

Quale formaggio si usa nella tartiflette?

Il formaggio tradizionale è il reblochon, dal sapore deciso e dalla pasta morbida. In alternativa si possono usare formaggi simili a crosta lavata.

Si può preparare la tartiflette senza lattosio?

Sì, esistono versioni con formaggi senza lattosio che mantengono la cremosità. Il gusto cambia leggermente, ma resta molto piacevole e avvolgente.

Come si serve la tartiflette?

Si porta in tavola calda e filante, direttamente dalla pirofila. È un piatto unico che si accompagna bene a un’insalata fresca o a verdure croccanti.

La tartiflette è adatta a chi non mangia glutine?

Sì, la ricetta originale non prevede farina né pane. È naturalmente senza glutine, basta fare attenzione agli ingredienti confezionati usati come condimento.

Ricette con formaggi ne abbiamo? Certo che si!

4.4/5 (5 Recensioni)
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