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Tronchetto di Natale, un dolce tradizionale senza tempo

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

tronchetto di natale al cioccolato
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana, Natale
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 15 min
cottura
Cottura: 30 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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Tronchetto di Natale: un grande classico della tavola di Natale

Quando penso alla tavola di Natale, la mente corre subito ai volti delle persone care, alle chiacchiere che si accavallano e ai profumi che riempiono la cucina. In mezzo a tutto questo, ci sono i grandi classici che tornano anno dopo anno, quasi fossero parte della famiglia. Tra questi non può mancare il tronchetto di Natale, o Bûche de Noël, come lo chiama affettuosamente la nostra Jessica, cresciuta con una mamma francese e con questo dolce come compagno fisso delle feste. Il suo arrivo in tavola segna un momento preciso: quello in cui il pranzo rallenta, le luci sembrano farsi più morbide e tutti si preparano ad assaggiare “solo una fettina”, che puntualmente diventa qualcosa in più.

Il tronco di Natale al cioccolato è un dolce che parla di tradizione, ma anche di evoluzione. Nato come interpretazione golosa del ceppo di legno che un tempo veniva bruciato nel camino come buon auspicio per l’anno nuovo, è passato dalle vetrine delle pasticcerie francesi alle nostre case, adattandosi ai gusti e alle abitudini di ogni famiglia. Oggi lo troviamo in mille versioni: più ricco e strutturato per chi ama la pasticceria classica, più semplice e leggero per chi preferisce una cucina quotidiana ma non per questo meno festosa. In ogni caso, resta uno di quei dolci che basta nominare per evocare subito il clima natalizio, un po’ come succede con il panettone, il pandoro o altri dolci delle feste che fanno parte dei nostri ricordi.

Vuoi portare in tavola un dolce di Natale scenografico ma adatto anche a chi ha esigenze particolari? Il tronchetto di Natale si presta a essere preparato in versione senza glutine, senza lattosio o più leggera, mantenendo tutta la magia del tronco di Natale al cioccolato. Basta scegliere con attenzione basi, creme e coperture per trasformare un grande classico in un abbraccio goloso davvero per tutti.

Raccontare la storia del tronchetto di Natale significa anche raccontare come è cambiato il modo di vivere le feste. Se un tempo era un dolce quasi “da pasticceria”, da ordinare con largo anticipo e portare a casa come pezzo forte del pranzo, oggi sempre più spesso nasce direttamente nelle cucine domestiche, tra ciotole, fruste e bambini curiosi. C’è chi parte dalla ricetta più tradizionale, con pasta biscotto arrotolata e ganache lucida, e chi preferisce versioni più moderne e “furbe”, magari senza cottura, pur mantenendo l’inconfondibile forma a tronco decorato con neve di zucchero a velo, ribes rossi e piccoli tocchi di verde.

In queste pagine proveremo a guardare il tronco di Natale al cioccolato con un occhio diverso: non solo come ricetta, ma come simbolo di convivialità, di calore e di attenzione verso chi siede alla nostra tavola. Parleremo di origini, tradizione e varianti, ma anche di come renderlo più inclusivo per chi convive con intolleranze alimentari o semplicemente desidera un dolce più leggero, senza rinunciare al piacere di affettare, condividere e godersi un grande classico della tavola di Natale.

Ricetta tronchetto di natale

Preparazione tronchetto di natale

  • Preparate la pasta biscotto: montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e molto gonfio. Ci vorranno circa 5/6 minuti.
  • Aggiungete la farina di riso, la fecola di patate e l’additivo setacciati insieme.
  • Incorporate il mix di farine mescolando con una spatola dall’alto verso il basso facendo attenzione a non smontare il composto.
  • Distribuite l’impasto su una teglia rettangolare rivestita di carta forno.
  • Livellate la superficie e fate cuocere nel forno già caldo a 180°C per circa 10/12 minuti.
  • A fine cottura sfornate la pasta biscotto, rovesciatela subito su un canovaccio pulito leggermente inumidito.
  • Staccate delicatamente la carta forno e arrotolate il rettangolo su se stesso dal lato lungo, aiutandovi con il canovaccio.
  • Lasciate raffreddare il rotolo così avvolto.
  • Nel frattempo preparate la bagna scaldando il latte con lo zucchero e il cacao o il liquore, mescolando fino a scioglimento completo, quindi lasciate raffreddare. Preparate anche la crema: montate la panna ben fredda, lavorate a parte il mascarpone con lo zucchero a velo e la vaniglia, poi incorporate la panna montata poco alla volta con movimenti delicati.
  • Aggiungete, se volete, le gocce di cioccolato.
  • Srotolate con attenzione la pasta biscotto ormai fredda e spennellatela con la bagna al latte.
  • Distribuite la crema in modo uniforme lasciando libero circa 1 cm dai bordi, quindi arrotolate di nuovo stringendo delicatamente per formare il tronco.
  • Avvolgete il rotolo nella pellicola e riponete in frigorifero per almeno 1 ora.
  • Per la ganache, portate la panna quasi a bollore, versatela sul cioccolato tritato in una ciotola e mescolate fino a ottenere una crema liscia; unite il burro se desiderate una finitura più lucida e lasciate intiepidire.
  • Sistemate il tronco su un piatto da portata, poi ricoprite tutto con la ganache aiutandovi con una spatola. Rigate la superficie con i rebbi di una forchetta per imitare la corteccia, lasciate rassodare in frigorifero e, prima di servire, decorate con zucchero a velo, ribes, rosmarino e, se volete delle scorzette di arancia

Ingredienti pasta biscotto:

  • 110 g farina di riso
  • 110 g fecola di patate
  • 10 g amido di riso
  • 4 uova a temperatura ambiente
  • 150 g zucchero semolato

 

Ingredienti bagna e farcitura

Per la bagna,

  • 80 ml latte (anche senza lattosio o vegetale),
  • 20 g zucchero,
  • 1 cucchiaino cacao amaro o 1 cucchiaio liquore all’arancia (facoltativo).

Per la crema di farcitura,

  • 250 g panna da montare (anche senza lattosio),
  • 150 g mascarpone (anche senza lattosio) o formaggio spalmabile,
  • 60 g zucchero a velo,
  • 1 cucchiaino estratto di vaniglia,
  • 30 g gocce di cioccolato fondente (facoltative).

Ingredienti per ganache e decorazione

Per la ganache di copertura,

  • 200 g cioccolato fondente tritato,
  • 200 ml panna (anche senza lattosio),
  • 20 g burro o burro chiarificato (facoltativo),

Per decorare,

  • q.b. zucchero a velo,
  • q.b. ribes rossi o frutti di bosco,
  • q.b. rametti di rosmarino o aghi di pino non trattati,
  • q.b. scorzette di arancia (opzionali)

La straordinaria storia del tronchetto di Natale

Quando si parla di tronchetto di Natale, o Bûche de Noël, si entra in una delle tradizioni più dolci della pasticceria francese. Questo dessert nasce come omaggio al ceppo di legna che un tempo veniva bruciato nel camino durante le feste, simbolo di calore, protezione e buon auspicio per l’anno nuovo. I pasticceri hanno trasformato quel gesto antico in un dolce di Natale scenografico: un rotolo farcito, ricoperto di cioccolato e decorato come un piccolo tronco appoggiato su un piatto da festa.

Dalla Francia, il Bûche de Noël ha viaggiato rapidamente in tutta Europa, adattandosi alle abitudini e ai gusti di ciascun Paese. In Italia è arrivato prima nelle grandi pasticcerie e nei ristoranti, come dessert elegante delle feste, per poi entrare poco alla volta anche nelle cucine di casa. Le riviste di cucina e la televisione hanno fatto il resto, trasformando il tronco di Natale al cioccolato in una ricetta che molte famiglie preparano insieme, spesso la vigilia o nei giorni che precedono il pranzo del 25.

Oggi il tronchetto ha perso un po’ dell’aura “intimidatoria” da grande pasticceria e si è avvicinato allo stile domestico, caldo e accogliente. È diventato un dolce casalingo che si presta a essere personalizzato, semplificato o reso più leggero a seconda delle esigenze. Chi ama sperimentare gioca con farciture, coperture e decorazioni, mentre chi cerca rassicurazione si affida alla versione classica, con pasta biscotto, crema chiara e glassa al cioccolato che imita la corteccia. In ogni caso resta un grande protagonista del Natale.

Simbolismo e tradizione natalizia

Alla base del tronchetto di Natale c’è un simbolismo antico che parla di fuoco, famiglia e rinascita. Un tempo, nelle case contadine, il ceppo natalizio veniva scelto con cura, portato in casa e acceso nel camino la notte di Natale, lasciandolo bruciare lentamente. Il fumo, il calore e le scintille rappresentavano fortuna e prosperità per la casa, e le braci venivano conservate come protezione per l’anno successivo. Con il passare del tempo, soprattutto nelle città, i camini si sono spenti, ma il rito è rimasto nella forma del dolce che ricorda quel tronco.

Servire un tronco di Natale al cioccolato alla fine del pranzo o della cena ha quindi un significato che va oltre il semplice dessert. È un modo per riproporre, in chiave moderna e golosa, l’idea di un ceppo che arde al centro della casa, intorno al quale ci si ritrova. Ogni fetta racconta un pezzetto di questa storia: la pasta che avvolge la crema ricorda gli anelli del legno, la ganache la corteccia, lo zucchero a velo la neve che si posa dolcemente su tutto.

Le tradizioni legate al tronchetto cambiano da famiglia a famiglia. C’è chi lo prepara sempre nello stesso giorno, magari insieme ai bambini, chi lo porta in dono quando è invitato a casa di amici, chi lo inserisce accanto a panettone e pandoro sul tavolo dei dolci. In ogni caso il tronchetto al cioccolato diventa un momento di condivisione, spesso accompagnato da un brindisi, da un racconto o da un piccolo rituale tutto personale, che rende il Natale ancora più intimo.

Varianti del tronchetto al cioccolato

Il tronchetto al cioccolato non esiste in una sola versione. La forma è riconoscibile, ma la struttura può cambiare molto: la ricetta più classica prevede una pasta biscotto sottile, da arrotolare con delicatezza intorno a una crema soffice, spesso a base di panna e mascarpone, crema al burro o ganache più chiara. Questa base cotta in forno regala una consistenza leggera, elastica e facile da tagliare, perfetta per chi ama il contrasto tra strato esterno di cioccolato e interno chiaro e cremoso.

Accanto alla versione tradizionale si sono sviluppate varianti più moderne, come i tronchetti senza cottura. In questi casi il rotolo viene costruito con biscotti tritati e burro, oppure con strati di biscotti inzuppati che sostituiscono la pasta biscotto. Il risultato è un tronchetto di Natale più rapido da preparare, che ricorda quasi un salame o una cheesecake arrotolata, ideale per chi ha poco tempo o preferisce evitare la gestione del forno. Le farciture possono spaziare tra creme al mascarpone, ricotta dolce, mousse al cioccolato o al caffè.

Non mancano poi le varianti pensate per esigenze alimentari specifiche: tronchetti senza glutine preparati con mix per dolci o farine naturalmente prive di questa proteina, versioni senza lattosio con panna e formaggi delattosati, fino ai tronchetti senza uova, basati su basi alternative o impasti vegani. Le farciture e le coperture si arricchiscono di ricotta, cocco, nocciole, pistacchi, frutta fresca o secca, permettendo di modulare la ricetta sia in termini di gusto, sia di leggerezza e digeribilità. In questo modo il tronchetto di Natale al cioccolato diventa un dolce davvero inclusivo.

Aspetti nutrizionali e porzione consigliata

Come tutti i dolci di Natale, anche il tronchetto è una coccola che va gustata con consapevolezza. La combinazione di pasta biscotto, crema e copertura al cioccolato porta naturalmente a un apporto calorico importante, concentrato soprattutto nei grassi della panna, del mascarpone e del cioccolato fondente. Questo non significa doverlo bandire dalla tavola, ma piuttosto imparare ad inserirlo nel contesto di un pasto festivo, sapendo che si tratta di un momento di piacere e non di routine quotidiana.

Una porzione equilibrata di tronchetto al cioccolato si aggira su una fetta di dimensioni medio-piccole, sufficiente a soddisfare il palato senza appesantire troppo la digestione. È possibile alleggerire la ricetta o bilanciare l’intero menu del giorno scegliendo piatti più leggeri nelle portate precedenti, così da lasciare un po’ di spazio a questo dessert così ricco. Anche la presenza di frutti rossi, agrumi e piccole decorazioni a base di frutta può aiutare a dare una sensazione più fresca al momento del dolce.

Per chi deve fare attenzione a intolleranze e sensibilità alimentari, è utile ragionare in anticipo sugli ingredienti: sostituire panna e mascarpone con alternative senza lattosio, usare cioccolato fondente con etichetta chiara, scegliere basi senza glutine e dosare con attenzione zuccheri e grassi. Un confronto con le esigenze degli ospiti, magari incrociato con qualche informazione in più sulle intolleranze alimentari, aiuta a portare in tavola un tronchetto che sia un piacere e non un rischio.

Come servire e presentare il tronchetto

La presentazione del tronco di Natale al cioccolato è parte integrante della sua magia. Il dolce viene di solito disposto su un piatto da portata allungato, leggermente rialzato, che valorizza la forma del tronco e dell’eventuale “ramo” laterale. Una spolverata di zucchero a velo ricrea l’effetto della neve, mentre i ribes rossi, i mirtilli o i chicchi di melograno portano in tavola tocchi di colore vivaci, perfetti per richiamare l’atmosfera delle feste.

Accanto al dolce, la mise en place gioca un ruolo importante: piatti semplici ma eleganti, tovaglie in lino o cotone nei toni del bianco, del rosso profondo o del verde bosco, posate lucide e qualche candela creano una cornice che mette il tronchetto al centro della scena. Servire ogni fetta con un piccolo ciuffo di panna leggermente montata, una scorzetta di arancia o una bacca fresca aggiunge un tocco di cura in più e rende ogni porzione speciale.

Nel servire il tronchetto di Natale, è bello prendersi il tempo di raccontare qualcosa della sua storia o delle varianti scelte per quell’anno. Una breve spiegazione sulle farciture, sulla presenza di ingredienti senza glutine o senza lattosio, o sul perché si è deciso di usare un certo tipo di cioccolato rende il momento ancora più personale. Il dolce non è solo una chiusura del pasto, ma un piccolo rito di condivisione che parla di chi lo ha preparato.

Curiosità e spunti creativi

Nel corso degli anni il Bûche de Noël è diventato terreno di gioco per molti pasticceri e appassionati di dolci. Esistono tronchetti che riproducono veri e propri paesaggi invernali, con piccoli funghi di meringa, casette di zucchero e decorazioni che ricordano i boschi innevati. Altri si ispirano a gusti più esotici, con inserti di frutta tropicale, creme al caffè o al tè matcha, combinando la forma tradizionale con sapori contemporanei e sorprendenti.

In casa, uno degli spunti più amati è la versione mini o monoporzione. Piccoli tronchetti al cioccolato, preparati in stampi singoli o ricavati tagliando un rotolo più grande, diventano dolci perfetti da servire come dessert di fine pasto o da inserire in un buffet delle feste. Ogni ospite ha il suo piccolo tronco, da decorare magari in modo leggermente diverso, giocando con frutta, cioccolato, zuccherini e spezie. È una soluzione molto pratica anche quando si hanno molte persone a tavola.

Non mancano infine le storie e gli aneddoti legati al mondo della pasticceria natalizia: leggende su ceppi che portano fortuna o che devono bruciare per un numero preciso di giorni, racconti di tronchetti improvvisati con quello che si ha in dispensa, ricette tramandate e appuntate a mano su quaderni ormai consumati. Ogni tronco di Natale porta con sé un bagaglio affettivo unico, fatto di prove, errori, risate e piccole emozioni che si rinnovano ad ogni fetta.

Consigli per la conservazione e la preparazione anticipata

Uno dei vantaggi del tronchetto di Natale al cioccolato è la possibilità di organizzarsi con calma. Molte preparazioni, infatti, possono essere fatte in anticipo: la base arrotolata può riposare in frigorifero già farcita, ben avvolta nella pellicola, e la copertura può essere aggiunta il giorno in cui il dolce verrà servito. In questo modo si diluisce il lavoro su più momenti e si arriva alla festa con il dessert già quasi pronto, senza dover correre all’ultimo minuto.

Per quanto riguarda la conservazione, il tronco di Natale si mantiene bene in frigorifero per 2-3 giorni, se protetto dall’aria con pellicola o in un contenitore capiente. È preferibile tirarlo fuori dal frigo una decina di minuti prima di portarlo in tavola, così le creme ritrovano morbidezza e il cioccolato in superficie non risulta troppo duro al taglio. Eventuali avanzi possono essere porzionati e conservati in frigorifero, oppure, con qualche accortezza, congelati per un altro momento di festa.

Chi ha molti piatti da gestire può prevedere una sorta di “tabella di marcia”: un giorno per la base e il rotolo, uno per la farcitura, l’ultimo per la copertura e la decorazione. Suddividere il lavoro rende la preparazione del tronchetto al cioccolato più leggera e piacevole, quasi un piccolo rituale di avvicinamento al Natale. E quando finalmente il dolce arriva in tavola, si porta con sé anche il ricordo delle mani che lo hanno preparato con calma e cura.

FAQ e domande ricorrenti sul tronchetto di Natale

Come conservare il tronchetto di Natale al cioccolato?
Il tronchetto si conserva in frigorifero, ben coperto con pellicola o in un contenitore ermetico. In genere mantiene una buona consistenza per circa 2-3 giorni. Prima di servirlo è consigliabile lasciarlo a temperatura ambiente per qualche minuto, così la crema e la ganache tornano morbide e piacevoli al palato.

Si può preparare il tronchetto in versione senza glutine o senza lattosio?
Sì, il tronchetto di Natale è facilmente adattabile. Basta usare una base con mix per dolci senza glutine, scegliere panna e formaggi cremosi senza lattosio e controllare che il cioccolato fondente sia adatto alle proprie esigenze. Qualche attenzione in più agli ingredienti permette di portare in tavola un dolce inclusivo, senza rinunciare al gusto.

È possibile congelare il tronchetto al cioccolato?
Il tronchetto può essere congelato, meglio se prima della decorazione finale. Si avvolge bene nella pellicola e, volendo, in un secondo strato di alluminio, poi si lascia scongelare lentamente in frigorifero quando serve. Una volta riportato a temperatura, si può completare con ganache fresca e decorazioni nuove, per un aspetto nuovamente invitante.

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