Nonnapaperina » Ricette per intolleranti » Festività, ricette da sfoderare per le occasioni » Festività americane per scoprire una cucina diversa » Ricette cena di Halloween senza glutine e senza lattosio
Ricette cena di Halloween senza glutine e senza lattosio
Ricette Halloween, una festa che è ormai parte della tradizione italiana
In questa sezione trovate tante sfiziose ricette per un pranzo o una cena di Halloween per grandi e bambini. Non sono ricette qualsiasi, non nella maggior parte dei casi almeno, ma incarnano lo spirito di una festività dai tratti particolari con un preciso background culturale fatto di tradizioni, narrazioni, immagini e simboli. Il tema è quello dell’horror e della stregoneria, filtrato ovviamente attraverso la lente dell’ironia e del divertimento. Nonostante le tinte fosche e i richiami “tetri”, Halloween è una festa allegra, dunque si festeggia anche mangiando. Le ricette per una cena di Halloween con i fiocchi che trovate in questa sezione possono essere divise in due tipologie. La prima punta alla valorizzazione di quelli che sono gli alimenti simbolo di halloween, come la zucca.
La seconda tipologia punta sull’estetica, replicando le immagini e i simboli della festa più “orrorifica” di tutte. Trovate dunque ragni, mummie, dita mozzate, pipistrelli, teschi ecc. Ovviamente la creatività si accompagna al gusto e, perché no, anche alla leggerezza. Nella maggior parte dei casi, le ricette sono compatibili con chi soffre di intolleranze alimentari o di disturbi simili. Un menu per Halloween con molte pietanze senza glutine e senza lattosio. Ricordo, a tal proposito, che le ricette anti-intolleranze non sono esclusive di una particolare categoria, ma possono e devono essere gustate da chiunque. Questo tipo di ricette sono buone a prescindere, dunque dateci dentro con le preparazioni per Halloween e rendete speciali feste ed eventi a tema. Qui di seguito, invece, trovate un approfondimento su questa festa dal punto di vista culinario e non.
Antipasti per Halloween, alcune ricette davvero sfiziose
E se volessimo pensare a degli antipasti per halloween, quali ricette dovremmo integrare nel menù? Qui sul sito ne ho proposto alcune che potrebbero fare al caso vostro. Le ricette presentano tutte le proprietà tipiche degli antipasti per halloween: sono sfiziosi, porzionati in modo da poter essere consumati in un paio di bocconi e sono colorati quanto basta. Ovviamente, in quanto ricette di halloween, gli antipasti riprendono i temi cari a questa festa, che sono tutti a sfondo horror e magico, e vedono come protagonista la zucca. Ecco una mia personale selezione di antipasti per halloween davvero sfiziosi.
Brunch di halloween. La ricetta è pensata per il brunch, tuttavia può essere “riciclata” come antipasto. Consiste in un assortimento di toast, pizzette e wurstel in camicia. La zucca ricorre spesso in queste preparazioni, soprattutto sotto forma di purea (sostituendo la salsa di pomodoro). Il mix propone anche le “polpette mummificate”, una ricetta di cui ho già parlato, che consiste in alcune polpette fasciate a mo’ di benda con delle strisce di pasta sfoglia.
Sformatini di riso con zucchine. Se porzionati adeguatamente, gli sformatini di riso con zucchine rappresentano un perfetto antipasto per halloween. E’ una ricetta un po’ complessa, soprattutto a livello di presentazione, ma fa la sua bella figura. Si tratta di un letto di riso e hummus di ceci sormontato da verdure cotte, ma servite ben tiepide per garantire una certa stabilità agli antipasti.
Pancake al carbone vegetale. Tra le ricette per antipasti di halloween spicca infine il pancake al carbone vegetale e zucca. Si presenta come un pancake dal sapore delicato in quanto realizzato con la farina di riso e scurito proprio dal carbone. La zucca viene utilizzata sia per l’impasto che per il topping, che vede come protagonista anche la curcuma.
Il nostro menù di halloween per i bambini
Nonostante le origini “oscure”, Halloween è una festa goliardica, nonché un’occasione per divertirsi con i propri bambini. Il divertimento lo si crea anche a tavola, quindi perché non pensare a qualche ricetta ad uso e consumo dei più piccoli? Qui sul sito ne ho proposto alcune che possono fare al caso vostro, da sfoderare in occasione di eventi e festicciole a tema. Se dovessi immaginare un menù di Halloween per bambini certamente inserirei il fantabudino di zucca, un dessert morbido e colorato, realizzato a forma di fantasmino.
Un dolce che mette l’acquolina in bocca e strappa un sorriso, dunque è particolarmente azzeccato. Stesso discorso per le polpette “mummificate”, che altro non sono che polpette fasciate da strisce di pasta sfoglia a mo’ di bende: un po’ più macabre, ma buone e divertenti. Ancora più simpatici sono i ragnetti di panna cotta al cacao, perfetti per un menù per bambini per halloween in cui viene ripreso un tema caro alla ricorrenza, ossia quello delle case infestate.
Se invece volessimo organizzare una cena di halloween per bambini ma anche per adulti, potremmo andare sul classico, ovvero con una bella vellutata di zucca, che è l’ortaggio simbolo della festa. Potremmo anche preparare un risotto con salsiccia, da servire all’interno di una zucca, trasformata per l’occasione in contenitore da impiattamento. I primi piatti di halloween per bambini dovrebbero essere presentati in maniera particolare, ossia arricchiti da decorazioni che possono richiamare agli elementi simbolici della festa. Per esempio, si potrebbero riprodurre dei ragnetti con delle olive nere, o gli occhi allucinati di un fantasma con i frutti rossi, da inserire in una prospettiva “agrodolce”. Infine si potrebbe usare la creme fraiche per disegnare le classiche ragnatele.
Le origini di Halloween
Halloween è una delle poche feste di importazione che si festeggia anche in Italia. Si è diffusa dalle nostre parti negli ultimi decenni, grazie all’influenza del mondo anglosassone. Halloween ha alle spalle una storia lunga e origini non esattamente chiare. Esse si perdono nel tempo, come per tutte le feste tradizionali, anche perché Halloween è una festa strettamente legata alla tradizione anglosassone. Alcuni storici fanno risalire le prime “forme” di Halloween nell’età antica, quando la Gran Bretagna era dominata dai celti. Si segnala, a tal proposito, un interessante parallelismo con la festa di Samhain, che si teneva tra aprile e maggio. L’associazione con il tema della morte e dello spiritismo sarebbe dovuto alla sovrapposizione (non temporale) tra la questa festa e quella di Ognissanti, istituita da papa Gregorio IV.
Le celebrazioni, ormai degenerate in una sorta di proto-Halloween, persero la loro connotazione religiosa in era moderna, quando nel mondo anglosassone si diffuse il protestantesimo, che non contemplava la festa di Ognissanti nel suo calendario liturgico. Da quel momento in poi, Halloween venne considerata una festa esclusivamente laica fino ad assumere i tratti odierni, alimentati dall’immaginario di film e romanzi a tema horror. Sulle origini del nome possiamo dire che Halloween è un termine particolare. Secondo gli storici, sarebbe una crasi dell’espressione “All Hallows’ Eve”, ovvero “Notte degli spiriti sacri”. Hallow era il nome gaelico-scozzese con cui si indicavano proprio gli spiriti.
I parallelismi tra Halloween e le tradizioni italiane
La tendenza a celebrare gli spiriti e a dedicare loro feste e libagioni, non è di natura celtica. Anzi, è riscontrata un po’ in tutti i contesti pagani, anche in quelli mediterranei. Sicché è possibile tracciare dei parallelismi con le culture del sud Europa, greco-romane prima e italiane poi. Il riferimento è, in particolare, alla festa romana dei Parentalia. Come suggerisce il nome, la festa era dedicata ai defunti, ma non aveva connotazioni tristi. Ciononostante aveva un carattere più privato che pubblico. Feste simili, a volte di natura collettiva e comunitaria, si segnalano in tutta l’antichità italica. Alcune sono sopravvissute, evolvendosi, fino ai giorni nostri e interagendo con i substrati culturali che andavano accumulandosi. In alcuni casi sono ovvie le similitudini con la festa attuale di Halloween.
Sempre rimanendo in tema, va citato il “Coccalu di Muorto”, una festa della tradizione cosentina durante la quale i bambini modellano un teschio sulla base di una zucca e vanno in giro a mostrare le loro creazioni. Molto suggestiva è anche la tradizione del “Fucacost”, ancora in auge nel comune di Orsara (Foggia). Tra il 1° e il 2 novembre vengono accesi dei falò davanti alle case, in modo da illuminare la strada alle anime dei defunti. Altrettanto interessante e antica è una tradizione sarda e corsa, che assume nomi diversi in base alla località. Nel nuorese, per esempio, è nota come “Su mortu mortu”. Ad ogni modo, la tradizione prevede che i bambini vaghino per le case e chiedano dei doni in cambio di preghiere per i defunti. Anche in questo caso i parallelismi con l’Halloween moderno sono davvero numerosi.
Più “gastronomica” è la tradizione tutta italiana che suggerisce il consumo delle “ossa dei morti”. Nonostante il nome orrorifico, questi prodotti sono in realtà dei dolci alla pasta di mandorle. Inoltre, secondo le più antiche leggende, mangiare le “ossa dei morti” garantisce la protezione dei defunti. Molto simile ad Halloween sono le tradizioni di Ognissanti che si coltivano ancora a Serramonacesca, in provincia di Pescara. In questa occasione si intagliano zucche e i bambini bussano a casa dei vicini per chiedere caramelle e dolci. Quando questi chiedono “Chi è”, i bambini rispondono “Le anime de le morte”.
Ricette Halloween negli Stati Uniti
Buona parte dell’immaginario di Halloween, diffuso anche in Italia, proviene dagli Stati Uniti. Dall’altra parte dell’Atlantico, la festa, però, ha avuto una storia travagliata per via dell’ambiente puritano, infatti fino ai primissimi anni del Novecento si è addirittura celebrata in segreto. Quando poi è stata sdoganata, si è mescolata fin da subito con un altro immaginario, quello dei film e della narrativa horror, in una sovrapposizione di strati culturali vecchi e nuovi tra antiche tradizione e nuovi simboli.
Ben attestata, e ormai di patrimonio collettivo, è la tradizione del dolcetto o scherzetto. Una tradizione ormai famosa anche dalle nostre parti. Ad ogni modo, durante la notte di Halloween, i bambini si travestono da fantasmi (scheletri, stregoni e streghe), bussando alle porte e chiedendo leccornie dietro la minaccia di scherzi. Gli adulti, invece, si intrattengono in feste private, che ricordano quelle in maschera.
Sarebbe sbagliato parlare della festa di Halloween americana come se fosse una festa monolitica, ossia sempre uguale a se stessa e in ogni luogo. Alcune città, infatti, vantano tradizione proprie. A New York, per esempio, durante la notte di Halloween si svolge l’omonima parata, che vede sfilare qualche decina di migliaia di manifestanti, tutti in maschera e in una sorta di carnevale “horror”. A Salem, città famosa per le “streghe di Salem”, si organizzano eventi e concerti a tema, che cambiano di anno in anno, pur rispettano un canovaccio piuttosto tradizionale.
Halloween all’estero
Halloween è diffuso in tutto il mondo ed in particolare in Irlanda, in cui vanta tradizioni alquanto secolari. Molto particolare è quella della cittadina di Derry, in cui ogni anno si tiene uno spettacolo pirotecnico con fuochi di artificio davvero unici. Molto singolare è anche il Virginia Pumpkin Festival, che si tiene nella città di Virginia. E’ una sorta di gara tra coltivatori di zucche in cui vince chi produce la zucca più grande e più bella.
In Germania Halloween si festeggia all’americana, in quanto è una considerata una festa di importazione. Questo evento ha iniziato a diffondersi solo negli anni Novanta, ma è ad oggi molto sentito dalla popolazione locale. All’appello non può mancare la Romania in cui la festa di Halloween ha subito un’evoluzione particolare. In questa zona la tradizione di Halloween si è mescolata con l’immaginario legato al Conte Dracula, creando analogie e similitudini che richiamano al mondo dell’horror.
Halloween si festeggia anche in Asia. Anche qui la ricorrenza è principalmente dovuta all’influenza della cultura americana, dal momento che questa festività ha ben poco a che vedere con le tradizioni locali. La stessa cosa vale per il Giappone, dove Halloween viene celebrato in stile statunitense e seguendo un canovaccio decisamente pop. A Osaka, per esempio, si organizza ogni anno una maxi sfilata di persone in costume. Singolare sono anche gli eventi che verificano nelle Filippine. Da quelle parti i festeggiamenti per Halloween si intrecciano con l’antica tradizione del Pangangaluluwâ. Durante questa ricorrenza, orde di bambini scorrazzano in città cantando canzoni in onore dei defunti in cambio di soldi o cibo.
La zucca, la regina indiscussa di Halloween
La zucca è il simbolo di Halloween dal momento che viene chiamata in causa sia come decorazione che come alimento. La zucca è protagonista di molte pietanze, tradizionali e meno tradizionali, che si preparano in occasione della festa di Halloween. Dal punto di vista “scenografico” la zucca viene trasformata in modo da assumere una sembianza diabolica, con tanto di espressione demoniaca. Per fare questo viene privata della polpa, poi si intaglia accuratamente l’esterno per ricreare occhi e bocca, infine viene illuminato l’interno per dare un effetto ancora più orrorifico.
Per quanto riguarda la zucca come ingrediente da ricetta, durante Halloween abbondano i piatti a base di questo prezioso ortaggio, che si fondono al meglio con le tradizioni locali. Vale la pena sottolineare non solo la sua versatilità, ma anche il suo potere nutrizionale. Della zucca si apprezza l’apporto di betacarotene, una sostanza che favorisce l’assimilazione della vitamina A, che come sicuramente saprete fa bene alla vista. La zucca è anche ricca di vitamina C, che supporta il sistema immunitario, di potassio e di altri importanti sali minerali. E’ anche uno degli ortaggi meno calorici in natura, con le sue 18 kcal per 100 grammi. I semi di zucca, poi, sono ricchi di acidi grassi mega tre, benefici per il sistema vascolare, e di sostanza antiossidanti che fungono da antitumorali.
Le migliori ricette di Halloween
Le ricette per Halloween sono davvero numerose e adatte anche agli intolleranti al glutine e al lattosio. Con l’aiuto della fantasia e delle tradizioni locali, non è un affatto complicato tirare su un menù a tema davvero squisito. Come ho già anticipato, le ricette che trovate in questa sezione sono tradizionali e creative.
Tra quelle della prima categoria consiglio il risotto di Halloween con salsiccia. Di base è un classico risotto con zucca e salsiccia, che viene servito su una zucca svuotata che funge da insalatiera. E’ un risotto molto completo, ma allo stesso tempo leggero, che può essere mantecato con burro e Parmigiano, ma anche con un po’ di formaggio cremoso. Molto tradizionale, ma indicata per Halloween, è la vellutata di zucca. Il procedimento non riserva grandi sorprese dal momento che si tratta di cuocere l’ortaggio in un fondo di cipolle e brodo vegetale. Ovviamente la zucca va frullata con il minipimer. E’ possibile creare una versione “horror”, che replica i simboli di Halloween. Per esempio la ragnatela può essere creata con un po’ di formaggio cremoso, distribuito con l’ausilio di una sac à poche, disegnando il motivo della ragnatela.
Una variante interessante di ricetta per halloween è la crema di zucca e speck. Il procedimento è simile, tuttavia la zucca va cotto su un fondo di porro, che è un po’ meno dolce e meno pungente della cipolla. Dopo il passaggio nel frullatore, o al minipimer, si arricchisce il tutto con delle listarelle di speck disidratato al forno. Per un impatto estetico migliore, e per onorare appieno lo spirito di Halloween, potete servirla all’interno della zucca svuotata. Vale la pena menzionare anche un drink per questa festività. Per l’occasione vi propongo un drink leggero, analcolico e gustoso, ossi il succo di zucca, mela e arancia. L’impatto estetico gioca sul colore arancione, che è particolarmente ricorrente nel simbolismo di Halloween. Per il resto si tratta di un ottimo estratto, che eccelle per gusto e proprietà nutrizionali. E’ fortemente vitaminico, visto gli ingredienti con cui è realizzato, ossia arancia, mela e carota (ricche di vitamina C).
Le ricette più creative per Halloween
In un menù di Halloween che si rispetti non possono mancare le ricette creative, soprattutto se a partecipare sono anche i bambini. Ricette che colpiscano non solo per il gusto, ma anche e soprattutto per l’aspetto e per la capacità di ricreare l’immaginario della festa: teschi, spiriti, fantasmi e via discorrendo.
Tra i piatti per halloween sono molto simpatici i ragnetti bon bon. In questo caso il corpo non è un altro che un biscotto realizzato con gli avanzi di torte o con le merendine. Le gambe e gli occhi sono formati, invece, da rondelle di liquirizia. Dei ragnetti bon bon possono essere realizzate due varianti: una chiara e una scura. La prima è preparata con un po’ di liquore all’amaretto e la confettura di pesche, invece la seconda è realizzata con il rum, il cacao e la crema alla nocciola.
Sulla stessa falsariga si trovano i cupcake ragni salati. Questi cupcake, nella ricetta che vi presento qui, sono realizzati con alcune farine particolari, come quella di mais, di riso e di tapioca, ideali per chi ha problemi di intolleranze alimentari. La decorazione è realizzata con il Parmigiano Reggiano e le olive nere, che per l’occasione vanno a ricreare gli occhietti dei ragni.
Tornando ai dolci, è impossibile non menzionare una splendida torta di Halloween gluten-free. La decorazione è applicata in modo da ricreare l’espressione della zucca di Halloween. Naso, occhi e bocca, nello specifico, vanno disegnati con della crema pasticcera o con del cioccolato fuso. L’impasto è gluten-free, supportato dallo zucchero di cocco e dalla zucca, che per l’occasione viene ridotta in purea per amalgamarsi nel migliore dei modi.
TAG: cibi di halloween , dolci tipici di halloween, cibi tipici di halloween,
piatti tipici di halloween, dolci tipici halloween, halloween cibi tipici, halloween piatti tipici, halloween cibo tradizionale
Lasagne alla zucca e fiocchi di latte, una versione per...
Un focus sulla zucca, l’ortaggio perfetto Queste lasagne con zucca sono un ottimo primo piatto...
Plumcake alla zucca, un dolce per Halloween
Un focus sulla zucca La protagonista di questo plumcake è ovviamente la zucca. Essa va ridotta in...
Cappelli della strega, un simpatico dolce per Halloween
Come usare il cioccolato fondente nei cappelli della strega Tra i protagonisti di questa ricetta...
Fantasmini di Halloween, una ricetta per una serata da paura
Come fare la frolla dei fantasmini di Halloween? I fantasmini di Halloween nascondono una...
Biscotti di zucca con crema al gianduia per Halloween
Una frolla squisita per i biscotti di zucca per Halloween La frolla di questi biscotti con la...
Crostata delle mummie, buona da far paura
Confettura alla papaya, un tocco esotico per le feste di Halloween L’ingrediente più singolare...
Pipistrelli di Halloween, dei biscotti per una cena da paura
Pipistrelli di Halloween, un simpatico dolcetto per celiaci Un pregio nascosto dei pipistrelli di...
Torta di zucca, un dolce ottimo per Halloween
Un impasto particolare e senza farina L’impasto della torta di zucca è del tutto privo di...
Uova sode all’aceto balsamico, un’idea per Halloween
Le proprietà nutrizionali delle uova La lista degli ingredienti delle uova sode all’aceto...
Torta di Halloween con ragnatela, un dessert creativo
Una crema squisita per la torta di Halloween con ragnatela Tra i punti di forza della torta di...
Oreo Cake, dagli Stati Uniti un’idea per Halloween
Una farcitura davvero deliziosa Tra i punti di forza di questa Oreo Cake spicca la crema, che...
Torta al cioccolato, una versione per Halloween
Un impasto delizioso e aromatico Il vero punto di forza di questa torta al cioccolato fondente è...
Cioccolatini al rum per Halloween, dolcetto o scherzetto?
Un focus sul cioccolato fondente Il protagonista della ricetta dei cioccolatini al rum per...
Ricette di halloween per bambini, tanti spunti per la festa
Ricette di halloween per bambini, ottime per coinvolgere i bambini in cucina Oltre ai fantasmini...
Ravioli di zucca con speck e noci, ottimi per Halloween
Ravioli con la zucca speck e noci per Halloween I ravioli di zucca con speck e noci sono un primo...
Cream tart cappello di strega, un dessert per Halloween
Come realizzare la sablè? La sablè di questa cream tart cappello di strega presenta alcuni...
Gnocchi di zucca con salsa ai funghi per la sera...
La ricetta dei Gnocchi di zucca con salsa ai funghi è tutto sommato semplice, a partire dalla...
Cupcake per Halloween, idee per una festa perfetta
Cupcake per Halloween, un impasto anti intolleranze Oggi vi presento due varianti di cupcake per...
Fantabudino di zucca, il dessert perfetto per Halloween
Fantabudino di zucca, un dessert facile da preparare Ve ne sarete già accorti spulciando la foto,...
Sformatini di formaggio di capra, per un Halloween gustoso
La ricetta degli sformatini di formaggio di capra, per il resto è abbastanza semplice. Si tratta...
Madeleine con zucca, il dolcetto perfetto per Halloween
Madeleine con zucca, un perfetto incontro tra gusto ed estetica Si sa, quando lo scopo è creare...
Risotto di Halloween con salsiccia, un primo da paura
Risotto di Halloween, un primo creativo Il risotto di Halloween non è un risotto come tutti gli...
Brunch di Halloween, un tris di ricette da far paura!
Un brunch per chi soffre di intolleranze Il brunch di Halloween che vi presento oggi è...
Ragnetti bon bon: goliardia e gusto ad Halloween
Ragnetti bon bon bicolore: un dolce economico Volete fare la classica bella figura ad Halloween ma...
Cupcakes ragni salati: una delizia per Halloween!
Cupcakes ragni salati alla zucca: non un dolce come gli altri Come suggerisce il nome i cupcakes...
Tortini di zucca: un Halloween a prova di intolleranze
Tortini di zucca, mandorle e cioccolato: belli da vedere e buoni da gustare I tortini di zucca,...
Una cheesecake con formaggio cremoso per Halloween!
Regaliamoci dunque un dessert come questa cheesecake con formaggio cremoso che possa saziare la...
Torta di Halloween senza glutine bella da far paura!
Torta di Halloween gluten free È tempo di far festa ed indossare un cappello da strega! Halloween...
Ciambellone alle castagne: un dolcetto per Halloween
Ciambellone alle castagne: una sinfonia autunnale Il ciambellone alle castagne, visti anche gli...
Colazione di Halloween: frollini decorati, succo e muesli!
Colazione di Halloween per una festa spaventosamente golosa! Oggi ho pensato di proporvi una...
Lo sapevi che…
La ricetta del tiramisù classico: ingredienti e preparazione
Il tiramisù: una ricetta classica fatta con ingredienti semplici Il tiramisù è uno dei dolci italiani più amati e conosciuti nel mondo, un capolavoro di semplicità e gusto che combina la dolcezza del mascarpone con l'intensità del caffè. La ricetta tiramisù classico non richiede cottura ed è relativamente semplice, pur offrendo spazio a numerose varianti personalizzate. In questo articolo, vediamo nel dettaglio come preparare il tiramisù classico, offrendo consigli utili per garantire il successo della ricetta. Inoltre, scopriremo anche la storia di questo dessert e alcune...
Ricette e articoli più letti
Ricetta della Vellutata di zucca e gamberi
Scopriamo le proprietà della zucca Per questa vellutata di zucca e gamberi abbiamo scelto la...
Ravioli di zucca con speck e noci, ottimi per...
Ravioli con la zucca speck e noci per Halloween I ravioli...
Gnocchi di zucca con salsa ai funghi per la...
La ricetta dei Gnocchi di zucca con salsa ai funghi è...
Vellutata di zucca con uovo poche, una ricetta gustosa
Vellutata di zucca con uovo poche, un primo leggero e...
Una cheesecake con formaggio cremoso per Halloween!
Regaliamoci dunque un dessert come questa cheesecake con...
Mai fare autodiagnosi
Sintomi e sostanze scatenanti
Da quanto appena detto deriva anche l’eterogeneità di sintomi che allergie e intolleranze provocano. I sintomi delle allergie sono sovente sistemici e violenti, e possono includere forte malessere, rush e problemi respiratori. Se l’interazione con la sostanza avviene a livello cutaneo, si possono notare eczemi in corrispondenza della zona di contatto. E’ il caso dell’allergia al nichel. Non mancano, soprattutto in caso di assunzione, problemi gastrointestinali, come dolori, crampi, diarrea e nausea. I sintomi delle intolleranze sono più circoscritti e sono principalmente gastrointestinali. Ciò si verifica - nella maggior parte dei casi - in quanto l’organismo non riesce ad assimilare la sostanza, dunque produce gas nel tentativo di farlo. Tale abnorme quantità di gas provoca i sintomi che abbiamo appena descritto. Questo è proprio il caso dell’intolleranza al lattosio, infatti il lattosio rimane per lo più integro, anziché scomporsi in glucosio e galattosio, stimolando un accumulo di gas. Una differenza tra allergie e intolleranze, che spesso viene scambiata per punto in comune, è la classe di sostanze che scatenano le une e le altre. Nel caso delle allergie, la sostanza incriminata è un alimento nel suo complesso. Nel caso delle intolleranze, è spesso una molecola, uno zucchero o una proteina. Le allergie alimentari più comuni riguardano il latte, il miglio, il frumento, le uova e i crostacei. Le intolleranze alimentari più comuni, invece, riguardano il lattosio, il glutine e così via. Ciò pone in essere conseguenze diversificate sul tenore di vita. In buona sostanza, quello degli allergici risulta molto più compromesso. Dover evitare una sostanza è un conto, dover evitare un alimento è un altro paio di maniche. Giusto per fare un esempio, chi è intollerante al lattosio può comunque bere latte e consumare latticini, purché siano delattosati. Chi è allergico al latte non dispone di questa possibilità.Come diagnosticare allergie e intolleranze?
La diagnosi delle allergie alimentari è sostanzialmente clinica, dunque è frutto dell’osservazione di reazioni visibili e misurabili empiricamente. Ciò ha determinato la convinzione secondo cui anche il singolo individuo possa giungere a una diagnosi, senza l’aiuto di un esperto. In realtà è un errore madornale. L’autodiagnosi è fallace in quanto per individuare correttamente la malattia è necessario un bagaglio di conoscenze utile ai fini dell’interpretazione dei fenomeni. Inoltre, è anche pericolosa in quanto si rischia di scatenare i sintomi della malattia. E’ vero che la diagnosi passa per prove ed errori, ma queste devono susseguirsi in una prospettiva di riduzione dei rischi propria della professione medica. Dunque, sì all’eliminazione dalla dieta di questo o quell’elemento, per capire se è proprio lui a scatenare i sintomi allergici. Si anche all’aggiunta di dosi ulteriori del sospetto allergene per verificare la reazione dell’organismo, ma secondo tappe e indicazioni ben precise, fornite dallo specialista. Anche l’intolleranza viene diagnostica o più frequentemente “scovata” con l’aggiunta o la sottrazione di elementi specifici dalla dieta. Il primo scopo è comunque escludere l’allergia, cosa tra l’altro abbastanza semplice vista la diversità di sintomi. In alcuni casi sono a disposizione alcuni test che garantiscono una diagnosi. E’ il caso del breath test per le intolleranze al lattosio. Il paziente viene invitato a consumare del latte, in modo progressivo. Successivamente, soffia in un macchinario che analizza la composizione dell’aria immessa. Se si riscontra una quantità di anidride carbonica esagerata, allora si è in presenza di una intolleranza, infatti l’abbondanza di CO2 è causata proprio dalla cattiva digestione e dal malassorbimento. Se vi è un sospetto caso di celiachia, invece, si possono realizzare degli esami del sangue per rintracciare gli anticorpi specifici, in quanto tale patologia “stimola” comunque il sistema immunitario.Gli esami strumentali nello specifico
Vale la pena approfondire la questione degli esami strumentali. Molti, infatti, pensano all’iter diagnostico con un po’ di timore reverenziale, immaginando chissà quale pratica complessa o dolorosa. In realtà è tutto molto semplice, e nemmeno troppo scomodo. Ciò vale soprattutto per il breath test. Sul meccanismo di azione ho già accennato qualcosa prima, rimane da affrontare il tema della “preparazione”, che merita particolare attenzione. Infatti, non ci si può presentare al breath test come se nulla fosse, ma occorre seguire delle regole ben precise. La più importante riguarda il digiuno: esso deve durare per le otto ore precedenti al test. Lo scopo è quello di giungere con lo stomaco e gli intestini “vuoti”, analizzando al meglio l’impatto del lattosio sull’apparato digerente senza interferenze. Stesso discorso per il fumo. Il consumo di tabacco, infatti, può alterare - seppur impercettibilmente - l’attività respiratoria, inducendo all’errore l’esaminatore. E’ bene, poi, consumare cibo leggero in occasione dell’ultimo pasto (almeno otto ore prima del test). A tal proposito, si consiglia riso, carne o pesce, degli alimenti che producono pochi gas intestinali. Più complessi sono i test per la diagnosi della celiachia, almeno dal punto di vista medico. Per il paziente sono una “passeggiata”, in quanto constano di un semplice prelievo di sangue. Questo viene poi analizzato per verificare la presenza di anticorpi specifici contro il glutine. Gli anticorpi possono essere anti-transglutaminasi (tTG), anti-gliadina (AGA) e anti-endomisio. I risultati, per ovvi motivi, sono difficili da leggere, ma per questo ci sono esperti e specialisti. Se i risultati non sono chiari, o se la celiachia è a uno stadio precoce, è possibile sottoporsi ad alcuni test genetici. Questi hanno lo scopo di verificare la presenza di componenti genetiche associate alla celiachia. I test genetici sono comunque abbastanza rari, anche perchè costano parecchio.Comportamenti e terapie
Quando si è in presenza di un’allergia alimentare, l’unica terapia realmente a portata di mano è l’esclusione totale dell’alimento dalla propria dieta. Tuttavia, in alcuni casi ciò non risulta possibile in quanto provoca un grave peggioramento della qualità della vita. Un’evenienza non comune, ma che fa riferimento solo alle situazioni in cui sono presenti contemporaneamente molte allergie. In questi casi si procede con delle immunoterapie, che prevedono l’esposizione graduale e crescente all’allergene nel tentativo di ripristinare una corretta risposta immunitaria. Nella peggiore delle ipotesi, ovvero quando la sensibilità è estrema si possono assumere farmaci chelanti, che di fatto disintossicano il corpo dalla sostanza incriminata. Per la celiachia vale lo stesso discorso, solo che in questo caso ci si ferma all’eliminazione del glutine. E’ infatti uno sforzo meno gravoso di quanto si pensa, dal momento che esistono molti alimenti che possono sostituire al meglio i cibi full-gluten. Discorso diverso, invece, per l’intolleranza al lattosio. Nella fattispecie è possibile evitare latte, latticini e formaggi freschi, o puntare sulle varianti delattosate. La rimozione del lattosio è un’operazione banale, che altera solo un po’ il gusto. Il procedimento consiste nell’immissione dell’enzima lattasi nel latte. Tale enzima, che manca negli intolleranti, di fatto “scompone” il lattosio. Il lattosio si trasforma poi in glucosio e galattosio, sostanze digeribili da chiunque.Lo stile di vita di chi soffre di intolleranze alimentari
Chi soffre di intolleranze alimentari o allergia va incontro a un drastico peggioramento della qualità della vita? Il senso comune suggerisce di sì. Se l’unica terapia possibile, eccettuati i casi speciali (es. immunoterapia) è rinunciare agli alimenti che provocano i sintomi, si fa presto a concludere che questi disturbi privano di uno dei piaceri della vita, ossia mangiare ciò che si vuole. Il ragionamento ha una sua fondatezza, ma corrisponde al vero solo se chi ha ricevuto una diagnosi “si lascia andare” e non reagisce con furbizia di fronte a un problema in effetti piuttosto grave. La verità è semplice: si può convivere con le intolleranze e con le allergie senza compromettere il proprio rapporto con il cibo. Insomma, si può evitare di scambiare le sofferenze fisiche (sintomi da intolleranze e allergie) con le sofferenze psicologiche. Il segreto sta nel cambiare il proprio approccio all’alimentazione, intraprendendo un percorso di conoscenza degli alimenti. La natura offre tanti alimenti in grado di sostituire quelli che, per una intolleranza o un’allergia sono off limits. Nella stragrande maggioranza dei casi sono buoni, nutrienti e porgono il fianco alla buona cucina. Per intraprendere questo percorso e portarlo a termine sono necessari alcuni “ingredienti”. In primo luogo è necessario metabolizzare la diagnosi sul piano psicologico. Non è un processo immediato, ma prima o poi tutti se ne fanno una ragione. Secondariamente è necessario sviluppare una forma mentis diversa e più aperta a nuovi sapori, che vanno oltre gli approcci diversi da quello “mediterraneo classico”. E’ un caso, ma buona parte degli alimenti “agibili” provengono da altri contesti, e lo stesso si può dire delle ricette che ne fanno uso. Infine, è bene sviluppare una vera cultura della condivisione. Coinvolgere il prossimo nel proprio percorso di crescita, o più banalmente condividere i pasti “anti-intolleranze” restituisce una dimensione di normalità e cambia la percezione che i “sani” hanno degli intolleranti e degli allergici.Alcuni dettagli sull’intolleranza al lattosio e sulla celiachia
Cosa significa, nello specifico, convivere con questi disturbi? Rispondo alla domanda limitando il campo di indagine a quelli più diffusi: l’intolleranza al lattosio e la celiachia. D’altronde, ne so qualcosa, visto che sono affetta da entrambe. Attualmente, dopo aver intrapreso un percorso di conoscenza e di evoluzione del mio rapporto con il cibo, posso dirmi soddisfatta. Per me questi disturbi non sono un problema in quanto ci convivo non solo sul piano psicologico, ma anche come stile di vita, applicando in modo oculato eventuali rinunce. Per esempio, affronto l’intolleranza al lattosio sostituendo il latte e i suoi derivati con versioni vegetali, come il latte di mandorla, il latte di cocco e il latte di soia. In alternativa, posso tranquillamente consumare prodotti delattosati, che sono buoni come quelli “normali” sebbene un po’ più costosi. La celiachia mi ha imposto un cambio di marcia pesante, che mi ha portato a scoprire tanti alimenti e a esprimere un livello di creatività in cucina per me inedito (ho sempre amato sperimentare). Sostituiscono la farina di frumento con quella di riso e di mais, come fanno tutti, ma allo stesso tempo consumo - e preparo deliziose ricette – con farine diverse e più esotiche. Qualche esempio? La farina di amaranto, la farina di quinoa, la farina di fonio etc. Non è uno sforzo, ma piuttosto un piacere. Anche perché nella stragrande maggioranza dei casi aggiungono un tocco di fantasia ai piatti. Senza considerare le loro proprietà nutrizionali, che sono spesso più accentuate rispetto delle farine standard. Non di rado contengono anche molte proteine e sono ricche di sali minerali e di vitamine. Per quanto concerne l’apporto calorico non ci sono grosse differenze, del resto la farina è sempre farina!Mondo delle Intolleranze APS
Il Mondo delle Intolleranze è un’associazione fondata nel 2012 dalla sottoscritta Tiziana Colombo, dalla dr.ssa Luisella Pozzi e dall’avv. Alessandro Villa. Il nostro scopo era quello di creare un’organizzazione che informasse e sensibilizzasse sulle intolleranze alimentari.
Un’organizzazione che potesse sostenere chi soffre di questi disturbi, proponendo soluzioni valide per la vita di tutti giorni, in grado di incidere favorevolmente sul tenore di vita.Ci ha mosso la consapevolezza del deficit informativo che grava sul mondo delle intolleranze. Un fenomeno che genera grandi sofferenze a chi deve gestire ogni giorno una condizione di intolleranza alimentare, e fraintendimenti in tutti i sensi. Uno status quo che può e che deve cambiare. Le armi che abbiamo scelto sono l’informazione, la formazione, il coinvolgimento della collettività e il supporto di specialisti della salute e dell’alimentazione.
Per questo motivo, ci siamo fatti affiancare da un gruppo di coordinamento esterno, composto da esperti di nutrizione, gastroenterologia, fisiopatologia e molto altro ancora. L’associazione Il Mondo delle Intolleranze APS si muove in due contesti: il digitale e quello fisico. Siamo presenti online con un sito che rappresenta una risorsa, in quanto ricco di informazioni utili su come affrontare le intolleranze dal punto di vista della dieta e dal punto di vista comportamentale. In particolare, il sito affronta l’intolleranza al lattosio, l’intolleranza al glutine, l’intolleranza e al nichel e l’intolleranza al glutine e alla celiachia.
Siamo presenti “fisicamente” con l’Accademia Il Mondo delle Intolleranze, una struttura di oltre 300 metri che ospita corsi di cucina in una struttura attrezzata per lo showcooking (preparazione dei cibi in diretta). La struttura è pensata anche per ospitare convegni, seminari, banqueting e molto altro ancora. Tanto il sito quanto l’Accademia testimoniano la nostra volontà di coinvolgere la collettività, informando e sensibilizzando attraverso una relazione autentica, recuperando così la dimensione solidaristica e comunitaria che appartiene all’alimentazione.
L’Associazione Il Mondo delle Intolleranze è impegnata in alcune attività volte a promuovere una cultura della conoscenza e a sensibilizzare la comunità sull’importanza di gestire le intolleranze in modo corretto. Per esempio, facciamo corsi di cucina per amatori e professionisti, gestiti da chef affermati. Organizziamo seminari sull’alimentazione e sugli stili di vita, tenuti da professionisti del settore. Infine, ci cimentiamo in spettacoli di show cooking e serate a tema.
Nondimeno, mettiamo i locali a disposizione della comunità. Gli spazi della nostra accademia possono ospitare catering e banchetti, eventi per la presentazione di prodotti, eventi per il team building e cene aziendali. In quest’ultimo caso, offriamo anche un servizio di catering. Infine, mettiamo a disposizione una sala conferenza in grado di ospitare contemporaneamente oltre 40 persone, attrezzata per aumentare l’engagement e stabilire una sana interazione tra relatori e pubblico.
L’associazione Il Mondo delle Intolleranze è giovane, ma si basa sulla notevole esperienza dei suoi soci fondatori e del gruppo di coordinamento. Inoltre, dispone del supporto di molti personaggi importanti e delle Istituzioni. Tra i nostri sponsor figurano grandi nomi del settore alimentare e della distribuzione, associazioni di consumatori e associazioni che a vario titoli sono impegnate nel contrasto alle intolleranze alimentari.
Operiamo anche con il supporto della Regione Lombardia nell’ambito di un progetto che ha riscosso molto successo: un ciclo di convegni in live streaming che affrontano ogni volta un tema specifico riguardante il rapporto tra intolleranze alimentari, stili di vita e salute. I convegni nascono per informare, ma anche per intrattenere. Si concludono, infatti, sempre con lo showcooking del nostro apprezzato chef Danilo Angè. L’ultimo evento ha trattato le reazioni avverse al cibo e da contatto in epoca pre e post covid.
Ebook scaricabili gratuitamente
In questa sezione potrete scaricare gratuitamente alcuni ebook che, sono sicura, vi saranno di grande aiuto in cucina.
Ebook, un formato perfetto per imparare divertendosi Qui su Nonnapaperina.it ho preparato per voi una sezione piena di ebook da scaricare gratuitamente. Gli ebook sono pieni di contenuti esposti in modo leggero e gradevole. Reputo, infatti, che questo formato sia l’ideale per imparare divertendosi, senza necessariamente appesantire il contenuto con testi troppo corposi. D’altronde, sono pensati per essere visualizzati con facilità anche dal cellulare, ovunque vi troviate.
Tutti gli ebook riprendono un tema e lo approfondiscono. Dopo una prima parte introduttiva e descrittiva, presentano alcune ricette ad hoc, corredate di indicazioni precise e immagini che mostrano il risultato finale. Troverete ovviamente una dettagliata lista di ingredienti (con particolare riferimento al dosaggio) e la preparazione della ricetta esposta in modo semplice ed alquanto creativo.
Perché quindi scaricare gli ebook? In primo luogo perché sono gratis, secondariamente perché rappresentano una risorsa per migliorare le proprie “performance” in cucina, senza doversi sorbire complicati e lunghi manuali. Avete solo l’imbarazzo della scelta, vista l’abbondanza dei temi che ho affrontato in questi anni.
Gli ebook tematici
Come ho già specificato, gli ebook sono principalmente “tematici”, ovvero affrontano un alimento, un pasto della giornata o un evento. Ho scelto questo approccio in quanto mi è sembrato quello più utile, in grado di fornire un valido aiuto a chi è alla ricerca di soluzioni per soddisfare una specifica esigenza.
Non mancano ovviamente gli ebook dedicati alle festività. In particolare, ho affrontato il tema della cucina natalizia, ma ho dedicato un ebook anche a feste meno tradizionali ma ormai radicate dalle nostre parti, come Halloween. Altri ebook si concentrano su uno specifico alimento, come la zucca, un ortaggio che merita di essere apprezzato non solo per il gusto e per le proprietà nutrizionali, ma anche per la sua versatilità. Quest’ultima qualità emerge anche solo sfogliando l’ebook, ricco di ricette molto diverse tra di loro.
Ho parlato anche dei pasti in sé. Per esempio, ho dedicato un ebook ai dessert, argomento che appassiona tutti colori che si cimentano in cucina. Inoltre, ho dedicato un ebook alle colazioni, a rimarcare l’importanza di questo pasto, e ai contorni (soprattutto insalate).
Un compromesso tra tradizione e sperimentazione
Tutti gli ebook procedono da un’attenta selezione di ricette. Ho cercato di raggiungere un equilibrio tra tradizione e sperimentazione, fondendo i due approcci. Reputo, infatti, che la tradizione vada rispettata, ma vadano lasciati margini per la creatività. L’importante è replicare lo “spirito” di un piatto tradizionale, a prescindere dalle sostituzioni che possono coinvolgere gli ingredienti.
In tutti gli ebook ho dato ampio spazio alle ricette anti intolleranze alimentari. Spesso vedrete ricette realizzate con basi senza glutine, con creme senza lattosio e con alimenti a basso contenuto di nichel. Inoltre, si potrebbe considerare questa scelta come una sorta di auto-limitazione. In realtà si tratta di un pregiudizio, e non è certo l’unico quando si indaga il rapporto tra il senso comune e le intolleranze alimentari.
Infondo, il messaggio che questi ebook vogliono lanciare è il linea con ciò che cerco di trasmettere con Nonnapaperina.it, ossia è possibile sconfiggere le intolleranze alimentari con la buona cucina e con un approccio creativo, che può essere condiviso con chiunque (intolleranti e non). Insomma, le ricette sono pensate a uso e consumo di celiaci e intolleranti in generale, e sono godibili anche da tutti gli altri. Un terreno comune che regala grandi soddisfazioni, a prescindere da disturbi e patologie. Fammi sapere che ne pensi!.
Don’t worry be happy
Non preoccuparti e sii felice. Questo è il mio motto.
Ricordo ancora quando, molti anni or sono, mi diagnosticarono non una ma ben tre intolleranze: al lattosio, al nichel e al glutine. Una dopo l’altra, senza nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia. Mi sentivo perduta, mi prendeva il magone al solo pensiero di dover rinunciare ai miei piatti preferiti. Se è vero che anche il cibo è fonte di felicità, sentivo di averla persa per sempre.
Ben presto ho scoperto che la cucina è la chiave per uscirne e non perdere nulla nella vita. Sono sempre stata appassionata di cucina e del buon cibo. Ho sempre manifestato interesse per le ricette della tradizione italiana e per quelle estere. Inoltre, non mi sono mai tirata indietro quando si trattava di sperimentare. Proprio l’apertura mentale al nuovo mi ha salvata. Ho capito ben presto che là fuori c’era una marea di alimenti ancora alla mia portata, e infinite ricette con cui valorizzarli.
Nonnapaperina.it nasce proprio per questo scopo, ossia condividere con voi non solo le ricette per intolleranti, ma anche un approccio diverso alla gestione della malattia. Un approccio che non punta a limitare i danni, ma a trovare la felicità in una cucina solo all’apparenza diversa. In tutto ciò mi ha spinto il senso di condivisione, che non mi è mai mancato, ma anche la consapevolezza di poter fare del bene, contribuendo alla serenità altrui.
Nonnapaperina.it nel suo piccolo è la dimostrazione di come le intolleranze alimentari possano essere sconfitte proprio sul terreno in cui sembrano avere vita facile: l’alimentazione. In realtà le difficoltà della vita sono un’occasione per mettersi in gioco. Un paradosso buffo, ma che trova conferme nella vita reale: le difficoltà spingono a mettersi in gioco, e mettersi in gioco significa superare le difficoltà.
Mi rivolgo a tutti coloro che hanno ricevuto di recente una diagnosi di intolleranza alimentare, di allergia alimentare o di celiachia. Sentitevi in diritto di dispiacervi per tutto il tempo necessario, prendetevi tutto il tempo che vi serve per elaborare la notizia. Dopo, però, rialzatevi e reagite. Anche perché potete farlo. La soluzione è a portata di mano e anche divertente, ossia ripensare la cucina, l’alimentazione e il proprio rapporto con il cibo.
Vi consiglio anche di abbandonare prima possibile i pensieri negativi che, certamente, stanno affollando la vostra mente. Lo so perché ci sono passata anche io. Un esempio? La convinzione che la condizione di intollerante alimentare segni un solco rispetto al prossimo e alle altre persone è molto consistente. D’altronde, non potete mangiare alcune delle cose che gli altri mangiano tutti i giorni!
E’ un pensiero negativo e falso. In primo luogo, il concetto di intolleranza alimentare è entrato stabilmente nell’immaginario collettivo, dunque nessuno si stupisce di una persona che soffre di questo disturbo. Oggi più che mai lo stigma della malattia è superfluo e fuori luogo. Secondariamente gli alimenti a disposizione degli intolleranti e le ricette che su di essi si basano sono buoni per tutti, anche per chi non soffre di problemi del genere. Insomma, la “ghettizzazione” non ha senso di esistere, men che meno quella in cui il presunto malato relega se stesso.
Anzi, molti accolgono con gioia la possibilità di sperimentare nuovi piatti in cucina. Un dolce realizzato con una farina alternativa può suscitare maggiore interesse rispetto a un dolce classico. E poco importa se si toccano le corde dell’appartenenza. Non è certo un alimento a fare di un piatto il simbolo della tradizione!
Stesso discorso per la paura di provocare fastidi agli altri nelle occasioni sociali, quando si va a mangiare fuori tutti assieme. Quello delle intolleranze alimentari non è affatto un tabù, dunque tutte o quasi le attività di ristorazione offrono alternative a chi soffre di intolleranza al lattosio, al nichel, o per chi è affetto da celiachia e da allergie. Per questo motivo vi consiglio di fare come me, anche se la diagnosi vi ha sconvolto e vi ha preso in contropiede. Non preoccupatevi, siate felici. La soluzione c’è ed è molto concreta.
Ho aperto questo mio excursus sulle intolleranze alimentari e allergie alimentari con un riferimento alle mie diagnosi. In realtà la mia storia da questo punto di vista è un po’ più lunga e complessa. Vale la pena raccontarla, in quanto può offrire qualche spunto per superare certi passaggi forse un po’ più ardui. Il giro di boa più importante è avvenuto a qualche mese di distanza dalle prime diagnosi, quando ero già venuta a patti con la mia nuova condizione.
Ebbene, non ero più intollerante al nichel, ma ero proprio allergica. La notizia non mi ha sconvolto più di tanto in quanto si trattava pur sempre di evitare o gestire il nichel. Tuttavia, ho scoperto sulla mia pelle che l’allergia porta ad una sensibilità ancora più spiccata. Azzerare il nichel è impossibile, dunque mi sono sottoposta inizialmente a una terapia iposensibilizzante, che punta a introdurre nel mio corpo quantità di nichel dapprima minime, e poi via via più elevate, in modo da abituare l’organismo.
La terapia è fallita, in quanto la mia estrema sensibilità alla sostanza non lasciava margini di manovra. Ho provato quasi subito con una terapia chelante, che invece consiste nella disintossicazione naturale da alcuni metalli, nichel in primis. Questo rimedio ha funzionato, in quanto in poco tempo ho smesso di accusare i sintomi e ho potuto sospendere i cortisonici (che i sintomi li tenevano a bada).
Cosa dimostra la mia storia? Semplicemente, anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili, esiste sempre una soluzione. Nel campo dell’alimentazione il mio caso è abbastanza particolare, eppure sono qui, soddisfatta della mia dieta e del mio rapporto con il cibo.
Cosa può fare per voi Nonnapaperina.it
Ho già introdotto il motivo per cui ho intrapreso il progetto di Nonnapaperina.it, ossia condivisione della mia esperienza e la possibilità, per tutti, di fruire di soluzioni a portata di mano per un’alimentazione a prova di intolleranze alimentari. Tanto vale, quindi, parlare un po’ del sito e dare qualche consiglio per “viverlo” al meglio. Ad esempio, per la vita di tutti i giorni, fate riferimento alla sezione “ricette per intolleranti”. Ne trovate a bizzeffe, tutte categorizzate per portata (primi, secondi etc.), momento della giornata (colazione, pranzo, cena), funzione (basi, impasti, creme, salse) e molto altro ancora.
Non trascurate, però, anche la sezione sulle festività. Se il principio cardine del progetto è la condivisione, allora la palla passa presto a voi, quindi condividete liberamente le ricette con i vostri cari e con i vostri amici. E quale migliore occasione di una festività, sia essa il Natale, la Pasqua o la Festa della Mamma? Non di rado le ricette hanno un ché di artistico. I piatti porgono il fianco a un concetto “elevato” di cucina, che coinvolge non solo il senso del gusto, ma pone le basi per un’esperienza a tutto tondo. Il tutto a uso e consumo degli intolleranti alimentari, o degli amanti del buon cibo in generale.
Il consiglio, comunque, è quello di spaziare. Il sito è basato sul principio dell’ipertesto, ossia ciascuna ricetta ne richiama altre, e molte altre ancora. Lasciatevi trasportare e vi sembrerà realmente di intraprendere un viaggio nella cucina anti-intolleranze alimentari, nella sua versione più “friendly” e divertente! Buona degustazione a tutti!
Intolleranze alimentari e allergie si sconfiggono a tavola
Quello delle intolleranze alimentari e delle allergie rischia di diventare un problema di ordine sociale se non viene gestito con attenzione. In primis per le dimensioni del fenomeno. Si stima, infatti, che circa il 10% della popolazione soffra di un qualche disturbo legato all’assorbimento di sostanze alimentari e, allo stesso tempo, in grado di generare sintomi più o meno importanti. Sul banco degli imputati vi sono l’intolleranza al lattosio e la celiachia, che sono le patologie in assoluto più diffuse, ma vanno prese in considerazione anche l’allergia e la sensibilità al nichel.
Per inciso, la distinzione tra intolleranza e allergia è fondamentale ai fini medici. I sintomi sono infatti diversi per tipologia o per intensità (o per entrambi). A fare il bello è il cattivo tempo è in particolar modo l’allergia, che coinvolge il sistema immunitario e quindi determina una sintomatologia spesso e volentieri sistemica. Le intolleranze alimentari, invece, producono prevalentemente sintomi gastrointestinali. Discorso a parte per la celiachia, che tecnicamente non è un’allergia, ma coinvolge ugualmente il sistema immunitario.
La distinzione tra intolleranza e allergia, tuttavia, assume una posizione di secondo piano per quanto concerne gli approcci terapici, o per meglio dire “di gestione”. Al netto di alcune eccezioni, che riguardano i casi di “scarsa tollerabilità”, intolleranze e allergie vanno trattate allo stesso modo, ovvero evitando le sostanze che creano i disturbi. Nella quasi totalità dei casi, infatti, non esiste una terapia risolutiva e quindi la guarigione è un’ipotesi da escludere.
Ne è consapevole chi viene raggiunto da una diagnosi di intolleranza o allergia. L’impatto emotivo della diagnosi è molto forte proprio per l’impossibilità di raggiungere una guarigione completa. Sia chiaro, il disorientamento iniziale è fisiologico e giustificato. Tuttavia, deve essere destinato a durare poco, ovvero il tempo necessario a prendere atto della buona notizia riguardante intolleranti e allergici: convivere con questi disturbi si può! E’ possibile quindi convivere con i disturbi alimentari senza rinunciare ai propri piatti preferiti e senza dire addio al proprio stile alimentare.
Non surrogati ma scelte alimentari consapevoli
Le intolleranze alimentari e le allergie si combattono non solo con le armi della medicina, ma anche attraverso un cambio di mentalità, che a sua volta coinvolge il modo di intendere la cucina. Il trucco è semplice, basta non guardare agli alimenti anallergici e anti-intolleranze come a dei surrogati degli “alimenti normali”. Gli alimenti per intolleranti sono infatti alimenti dotati di una propria specificità e in grado di offrire molto sul piano organolettico e visivo.
Chi soffre di intolleranze alimentari e di allergia non dovrebbe replicare il consumo di latte, pane o altri alimenti, ma dovrebbe valorizzare gli alimenti a cui può attingere in tutta sicurezza. Adottare questo approccio significa innanzitutto svincolarsi dal ruolo del “malato”, focalizzandosi in realtà su altri alimenti.
Ad aiutarci in questo senso c’è la natura con le sue molteplici varietà. Gli alimenti che fanno al caso del celiaco, o all’intollerante al lattosio, sono numerosi e spesso buoni e belli da vedere; inoltre sono molto versatili in quanto possono dare inizio a molte ricette davvero sfiziose. Non lo sono solo per chi soffre di queste patologie, ma anche per tutti gli altri. Le implicazioni dal punto di vista sociale sono evidenti.
Col mio sito di cucina porto avanti esattamente questa filosofia. Non è solo uno spazio per conoscere ricette, ma anche un vero e proprio manifesto per chi vuole affrontare le intolleranze alimentari con armi meno tediose di quelle esclusivamente sanitarie. In quest’ottica la farina di riso non è un surrogato della farina tradizionale, ma un elemento a parte con cui realizzare ricette deliziose, che si abbinano con una grande varietà di ingredienti. E lo stesso, ovviamente, si può dire delle farine di amaranto, di fonio, di quinoa etc. Un discorso simile può essere fatto anche per l’intolleranza al lattosio. Al netto della possibilità di delattosare il latte, le varianti vegetali godono di una propria dignità gastronomica e porgono il fianco a un interessante approccio creativo in cucina.
Tra l’altro, questo cambiamento forzato pone le condizioni per un viaggio attraverso le cucine alternative e gli alimenti più esotici. Ecco che si capovolge la prospettiva: intolleranze e allergia non sono solo una condizione gestibile, ma anche un’occasione di arricchimento.
Intolleranze alimentari e socialità, un falso problema
Un altro dei motivi per cui la diagnosi di intolleranza o allergia fa molta paura, gettando nello sconforto chi ne soffre, riguarda le implicazioni per la vita sociale. Chi ha ricevuto una diagnosi da poco è convinto nella maggior parte dei casi che la sua patologia inciderà negativamente sulle occasioni di socialità, sia dal punto di vista psicologico – emotivo che dal punto di vista pratico. Il timore è quello di sentirsi diversi e in qualche modo lontani dai canoni della normalità, questo può portare a disagi anche tra parenti e amici.
In realtà sono paure infondate. In primo luogo una condizione patologica non corrisponde a una condizione di “anormalità” (al netto dell’inconsistenza semantica del termine). Secondariamente basta un minimo di organizzazione e di consapevolezza per gestire anche le occasioni di socialità. Anzi, quando queste si svolgono fuori di casa, ossia nei locali adibiti alla ristorazione, la questione è addirittura più semplice. I gestori infatti sono nella maggior parte dei casi preparati ad accogliere clienti con intolleranze e allergie. In ogni caso basta informarsi prima e scegliere di conseguenza.
Ma il problema non si pone nemmeno se si mangia a casa di altri, o se si invitano a casa propria delle persone. In primo luogo perché le diagnosi di questo tipo non fanno scalpore in quanto sono ormai molto diffuse. In secondo luogo perché i piatti per chi soffre di intolleranze alimentari sono in realtà buoni per tutti, anche per chi non soffre di alcun disturbo. Al netto di tutto ciò, se si pone attenzione al tema della contaminazione alimentare, cucinare per intolleranti alimentari (o per allergici) è più semplice di quanto si possa immaginare.