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Orecchiette con fave, un piatto tipico della tradizione pugliese

Tiziana Colombo: per voi, Nonnapaperina

Ricetta proposta da
Tiziana Colombo

Orecchiette con fave
Ricette per intolleranti, Cucina Italiana
Ricette vegetariane
Ricette senza glutine
Ricette senza lattosio
preparazione
Preparazione: 20 min
cottura
Cottura: 25 min
dosi
Ingredienti per: 4 persone
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4.2/5 (5 Recensioni)

Orecchiette con le fave: un viaggio nei sapori della Puglia

Nel cuore del Sud Italia, la Puglia è una regione che vanta una cucina ricca di sapori autentici e tradizioni antiche. Tra i piatti che raccontano al meglio questa terra, le orecchiette con le fave occupano un posto di rilievo, regalando a chi le degusta un’esperienza unica tra gusto e storia.

Le orecchiette, piccole pasta a forma di “orecchia”, sono tra le specialità più conosciute della Puglia. Il loro nome deriva proprio dalla loro forma, che ricorda le piccole orecchie. La loro origine è antica e si perde nella notte dei tempi, con aneddoti e leggende che le vedono protagoniste da generazioni.

Le fave, invece, sono legate al mondo contadino pugliese, rappresentando una risorsa alimentare preziosa nei tempi in cui la carne era un lusso per molti. Ricche di proteine ​​e nutrienti, le fave hanno sempre avuto un ruolo centrale nella dieta mediterranea.

La preparazione delle orecchiette con le fave è espressione della filosofia culinaria pugliese: ingredienti genuini, procedimenti semplici e sapori autentici. Per realizzare questo piatto ci vogliono orecchiette fresche, fave fresche o secche, cipolla, olio d’oliva extravergine, sale, pepe e, a piacere, pezzetti di guanciale o pancetta per arricchire il sapore.

La magia di questo piatto risiede nella sua semplicità: la dolcezza delle fave si sposa perfettamente con la consistenza ruvida delle orecchiette, creando un equilibrio di sapori e texture che conquista al primo assaggio.

Sebbene la ricetta tradizionale delle orecchiette con le fave sia immutata nel tempo, ci sono numerose varianti che possono essere esplorate per personalizzare il piatto secondo i propri gusti. Alcuni aggiungono peperoncino per dare un tocco piccante, mentre altri preferiscono arricchire il piatto con erbe aromatiche come il rosmarino o il timo.

Ricetta Orecchiette con fave

Preparazione Orecchiette con fave

Sbollentate le fave, raffreddate sotto l’acqua fredda e sgusciate. Affettate la cipolla. Sbucciate l’aglio. Lavate e asciugate la menta e tagliuzzatela finemente. Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi.

In una padella antiaderente con 3 cucchiai di olio fate soffriggere la cipolla con lo spicchio d’aglio e la menta. Unite i pomodorini, le fave e cuocete per circa 20/25 minuti. Salate e pepate.

Lessate le orecchiette al dente, scolate e spadellate a fiamma vivace per qualche minuto nel sugo.

Impiattate e servite.

Ingredienti Orecchiette con fave

  • 400 gr orecchiette integrali o senza glutine
  • 400 gr fave fresche
  • 10 pomodorini ciliegino
  • 1 cipolla rossa
  • 2 spicchi aglio
  • 1 mazzetto menta fresca
  • 3 cucchiai olio extravergine di oliva
  • q.b. sale e pepe

I benefici della pasta integrale: le orecchiette con fave

Orecchiette con fave, un primo della tradizione pugliese. Oggi voglio presentarvi un primo che è un omaggio felicissimo alla tradizione culinaria pugliese. Le orecchiette preparate dalle nonne, quando ancora i primi piatti erano il frutto del mattarello che correva sul tavolo.

Di acqua sotto i ponti da allora ne è passata tantissima. Quello che è rimasto vivo è però l’amore per la buona cucina. Che passa anche da ricette come questa, esempio di come si possa unire l’amore per la tradizione con l’attenzione alla salute. Ecco quindi a voi le orecchiette con fave!

Il bello della pasta integrale riguarda la possibilità di gustare ricette tradizionali come i primi a base di orecchiette strizzando l’occhio a quei benefici che sono importanti sia quando si punta a dimagrire, sia quando si ha la necessità di affrontare problemi come la celiachia.

La pasta integrale è infatti contraddistinta da un alto contenuto di fibre, che consentono di tenere sotto controllo la regolarità intestinale, oltre che di raggiungere più facilmente un buon livello di sazietà. Molto importante è anche ricordare l’assenza di glutine, che rende la sua assunzione particolarmente adatta a chi ha problemi di celiachia.

Come non ricordare poi i polifenoli presenti nel chicco di grano non raffinato, che rendono la pasta integrale un toccasana per il cuore?

Orecchiette con fave: le proprietà del legume

La fava, originaria dell’Africa Settentrionale, era già conosciuta nell’ Antico Egitto. Se ne coltivano attualmente diverse varietà, con semi di differente grandezza e colore: quelle più diffuse presentano semi grandi, piatti, marroni, e si possono trovare anche sgusciate. In Italia, il consumo di fave è stato notevole fino all’inizio del secolo, poi è andato gradualmente calando. Le fave secche sono consumate soprattutto nell’Italia Meridionale, in minestre con pasta o verdure.

La varietà conosciuta come favino (a semi più piccoli, ovoidali) nelle nostre regioni era più frequentemente destinata all’alimentazione di animali e in particolare cavalli, pur avendo la stessa composizione chimica e lo stesso valore nutritivo delle varietà a semi grossi.

Attualmente, in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo esiste un rinnovato interesse per la coltura delle fave, e sono in corso numerosi programmi che hanno come obiettivo un miglioramento delle loro caratteristiche agronomiche e nutrizionali.

I benefici delle fave sono davvero numerosi.

Tra i più rilevanti è possibile ricordare la presenza di un alto contenuto di fibre e proteine. L’assunzione di questi legumi è particolarmente indicata non solo a chi vuole sostituire la carne rossa come fonte proteica principale, ma anche a chi punta a dimagrire, migliorando il livello di sazietà e tenendo sotto controllo la richiesta di zuccheri da parte dell’organismo.

Sono utili contro la formazione del colesterolo cattivo LDL. Le fave rappresentano una valida soluzione anche per quanto riguarda la prevenzione di una patologia degenerativa come l’Alzheimer. Questo effetto è legato in particolare a un amminoacido noto con il nome di l-dopa, che stimola la produzione di dopamina contribuendo alla salute del cervello.

Depurative e diuretiche, le fave sono caratterizzate anche dalla presenza di ferro e zinco. Il primo di questi due minerali ricopre un ruolo decisivo quando si parla di trasporto dell’ossigeno per i vari siti dell’organismo, mentre il secondo contribuisce alla crescita ormonale.

Ricordo poi che si tratta di una ricetta ancora più speciale perché ottima per chi vive ogni giorno un rapporto diretto con le intolleranze e ha tutti i diritti – e sì, anche il dovere se ama davvero cucinare – di sedersi a tavola e di trovarsi davanti piatti gustosi!

Favismo: La risposta del corpo alle fave 

Le delizie culinarie del Mediterraneo sono infinite e, tra queste, le fave occupano un posto d’onore per il loro sapore e versatilità in cucina. Tuttavia, per alcune persone, il consumo di questo legume, specialmente se fresco, può scatenare una reazione chiamata favismo. Ecco una panoramica dettagliata su questa condizione e la sua prevalenza, in particolare nella regione della Sardegna.

Il favismo è una reazione avversa all’ingestione di fave, in particolar modo quando sono fresche, o all’inalazione delle loro polline. Questa condizione si manifesta solo in individui che hanno una specifica predisposizione genetica ereditaria, caratterizzata dalla carenza di un enzima chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) nei globuli rossi. In assenza di questo enzima, le fave possono causare la distruzione dei globuli rossi, portando a una forma di anemia emolitica acuta.

Il bacino del Mediterraneo, con la sua ricca storia e diversità culturale, ha visto un’alta incidenza di favismo, specialmente nelle zone dove il consumo di fave è parte integrante della dieta tradizionale. Tuttavia, è la Sardegna che registra uno dei tassi più elevati di favismo. La ragione di questa alta prevalenza è ancora oggetto di studio, ma gli scienziati ipotizzano che la predisposizione genetica potrebbe aver offerto una sorta di protezione contro la malaria, una volta endemica in questa regione.

Per coloro che sono affetti da favismo, la prevenzione è la chiave. La conoscenza del proprio stato genetico può aiutare a evitare il consumo di fave ea proteggersi dalle potenziali reazioni. In caso di esposizione accidentale, è fondamentale cercare assistenza medica immediatamente. Fortunatamente, la maggior parte delle persone non è suscettibile a godere del favismo e può delle mie preferite senza problemi.

Mentre le fave continuano ad essere un alimento amato e celebrato in tutto il Mediterraneo, è essenziale essere consapevoli delle potenziali reazioni in individui suscettibili. La comprensione e la consapevolezza del favismo consentono una gestione efficace e aiutano a garantire che tutti possano godere dei tesori culinari della regione in sicurezza.

Ricette con fave ne abbiamo? Certo che si!

4.2/5 (5 Recensioni)
Riproduzione riservata

4 commenti su “Orecchiette con fave, un piatto tipico della tradizione pugliese

  • Lun 15 Nov 2021 | domenico signorile ha detto:

    devo provare la ricetta e poi invio il mio commento .
    sono un pugliese residente in canada

  • Sab 3 Set 2022 | Laura ha detto:

    Scusate ma la pasta integrale di grano non può essere mangiata dai celiaci

    • Dom 4 Set 2022 | Tiziana Colombo ha detto:

      Laura buongiorno assolutamente no. grano duro, grano tenero, germe di grano, segale, farro, spelta e orzo consento glutine.

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