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Intolleranze alimentari: sintomi, tipologie e cure

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Facciamo chiarezza su tutti i sintomi!

Intolleranze alimentari: ecco tutti i sintomi. Le intolleranze alimentari sono un problema molto comune nel mondo e, a parte nel caso del lattosio e del glutine, si tratta di disagi correlati agli alimenti che mangiamo più frequentemente. Molti le confondono con le allergie alimentari ma, in realtà, si tratta di due condizioni molto diverse che, ovviamente, presentano anche dei sintomi differenti rispetto ai più comuni sintomi di intolleranza al glutine, intolleranza al lattosio ed al nichel. Ad ogni modo sono molto più comuni le intolleranze e, pertanto, non abbiamo motivo di preoccuparci troppo.

Naturalmente, dobbiamo comunque agire, ma prima di farlo abbiamo la necessità di capire se si tratta effettivamente di un’intolleranza. Pertanto, la soluzione migliore è effettuare alcuni test e, ancora prima, essere in grado di riconoscerne i sintomi. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.

Tutti i sintomi delle intolleranze alimentari

Quando abbiamo il sospetto di avere a che fare con un’intolleranza, la prima cosa da fare è capire di cosa stiamo parlando. Essere intolleranti a un determinato alimento significa che il nostro organismo non lo tollera più e non riesce a digerirlo con facilità. Per questo motivo, i professionisti consigliano di limitarne il consumo per un breve periodo di tempo, o almeno fino a che il nostro corpo non avrà recuperato la tolleranza nei confronti di quel determinato cibo.

Quando si tratta di intolleranze alimentari al lattosio o al glutine, invece, la situazione è diversa in quanto non basta limitarne il consumo per un breve periodo, ma sarebbe opportuno limitarlo sempre. In pratica, in queste situazioni si tratta di problematiche ereditarie e/o durature. Tuttavia, anche in questo caso non è necessario preoccuparsi troppo, ma solamente prenderne atto, abituarsi e approfittare del vasto assortimento di prodotti gluten free o privi di lattosio.

I segnali che lancia il vostro corpo sono importanti

Ad ogni modo, è utile sapere che le intolleranze non sono altro che una reazione dell’organismo a un determinato tipo di alimento, i cui sintomi si possono presentare subito dopo l’ingerimento, dopo qualche ora o anche dopo qualche giorno. Tutto dipende dalla tipologia di sintomi, che possono essere differenti per ognuno di noi e variare anche in base al tipo di alimento.

Solitamente si presentano dei disturbi gastrointestinali, come problemi di digestione oppure gonfiori accompagnati da dolori addominali. In alcune situazioni, possono presentarsi invece dei piccoli sfoghi cutanei pruriginosi o anche mal di testa, ansia, stanchezza, irritabilità, cistiti, problemi articolari, etc. Tuttavia, una volta scoperta l’origine della problematica, ovvero l’alimento “incriminato”, è possibile azzerare le problematiche riducendone subito  il consumo.

I primi passi per star meglio

Prima di contattare un nutrizionista ed effettuare i dovuti test, il consiglio è di tenere un diario alimentare sul quale si potranno annotare tutti i pasti e le reazioni dell’organismo. In questo modo, è possibile capire di che cosa si tratta e il professionista avrà già delle buone basi su cui lavorare: potrà effettuare delle analisi più circoscritte e relative solo alle specifiche categorie di alimenti che sembrano essere la causa del vostro malessere.

Una volta che avrà confermato che si tratta di intolleranze alimentari e che avrà scoperto quali sono i cibi che faticate a digerire, potrete ridurne il consumo. Se si tratta di una sostanza o di un ingrediente particolare, il nutrizionista potrà anche consigliarvi la dieta più giusta e dirvi per quanto tempo dovrete seguire quello specifico regime alimentare. In poco tempo, il vostro corpo recupererà la tolleranza a quel determinato tipo di alimento.

Dopo qualche mese ci si abitua e diventa normale

Per quanto riguarda le intolleranze al glutine e al lattosio, il regime alimentare da seguire non sarà a breve termine ma, tuttavia, dopo i primi mesi passati a consumare alimenti privi di queste sostanze, vi accorgerete che quando andrete nuovamente ad assimilare cibi con glutine o lattosio (non troppo spesso e in piccole quantità), il vostro organismo presenterà sintomi più lievi.

Questo accade in quanto durante la dieta, il corpo ha potuto ripristinare un po’ della tolleranza che aveva perso nei confronti di queste sostanze. Ad ogni modo, è utile sapere che con un po’ di abitudine, gli intolleranti al glutine e al lattosio non si sentono più a dieta, ma avranno semplicemente la certezza di aver adottato un nuovo piano alimentare capace di promuovere il loro benessere psicofisico. Io mi sono letteralmente preoccupata quando mi hanno diagnosticato tutte le mie intolleranze.

Ero depressa e non volevo più mangiare. Ebbene, vi dico sinceramente, che imparare a conoscere a fondo le materie prime, qualche nuova tecnica in cucina e un po’ di buona volontà si puo’ tornare a mangiare con il sorriso e soprattutto con gusto. Voglio trasmettere anche a voi un po’ di fiducia e consigliarvi qualche buona ricetta che vi faccia ritrovare il piacere di stare a tavola.

Quali sono i sintomi delle intolleranze alimentari?

Intolleranze alimentari: sintomi, tipologie e cure. Le intolleranze alimentari possono essere davvero fastidiose: emicranie, eruzioni cutanee, stanchezza, nausea, problemi digestivi… sono solo alcuni dei disturbi di cui puoi soffrire quando assumi, regolarmente, un determinato alimento al quale sei ipersensibile.
Da intollerante e da presidente dell’associazione no profit “Il Mondo Delle Intolleranze, in questo post vorrei lasciarti la mia esperienza personale (unita a quella dei tanti medici specialistici con cui negli anni mi sono confrontata) per approfondire i sintomi delle intolleranze alimentari, svelando quali sono e come liberarsene.

Intolleranze alimentari: la definizione e le tipologie

Le intolleranze alimentari sono definite in medicina come “reazioni avverse al cibo”.

Ne esistono diverse tipologie, che i medici tendono a classificare in due grandi gruppi:

  • intolleranze enzimatiche: incapacità, per motivi genetici, di metabolizzare alcune sostanze. L’intolleranza al lattosio o al glutine sono le più famose
  • intolleranze farmacologiche: quando la reazione è a seguito dell’assunzione di alcune molecole presenti nei cibi o alla presenza di additivi alimentari

Diversamente dalle allergie, le intolleranze alimentari non coinvolgono il sistema immunitario, ma possono presentare sintomi simili che interessano diversi livelli del nostro organismo e che, nelle prossime righe, approfondiremo.

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I sintomi delle intolleranze: quali sono le caratteristiche generali

I disturbi legati alle intolleranze alimentari sono essenzialmente gli stessi di cui soffrono gli allergici, ma con queste differenze:

  • si manifestano a distanza di ore dall’evento scatenante
  • sono meno acuti
  • non c’è una risposta immunologica

Date le manifestazioni non evidenti e le similitudini con le allergie, diagnosticare le intolleranze alimentari è una vera sfida.

L’autodiagnosi? La sconsiglio: è sempre importante ascoltare il proprio corpo, ma per gli stessi motivi per cui una diagnosi è molto difficile, se pensate di essere intolleranti dovete andare il prima possibile da un medico specializzato che possa fare dei test e curarvi adeguatamente.

Sintomi delle intolleranze alimentari: ecco una lista

Le intolleranze alimentari registrate sono molte: le più frequenti sono senza dubbio al lattosio, al nichel e al glutine. Ma non mancano anche intolleranze agli additivi alimentari, al pesce, ai lieviti, al caffè… (ahimé potremmo continuare per molto!). Nonostante la varietà, spesso i sintomi sono comuni e riassumibili in questa lista di 8 punti.

1. Disturbi dell’apparato digestivo

A questa categoria appartengono molti dei sintomi tipici di un’intolleranza alimentare:

  • pancia gonfia (meteorismo),
  • colite e stitichezza
  • reflusso gastroesofageo, gastrite
  • inappetenza ed eccessivo appetito.

2. Sintomi cutanei

  • l’acne
  • eczemi
  • dermatiti
  • orticaria
  • prurito

3. Disturbi respiratori

  • congestioni nasali frequenti
  • sinusiti
  • bronchiti
  • difficoltà respiratorie

4. Disturbi neurologici ed emotivi

  • emicranie
  • cefalee
  • fatica a concentrarsi
  • sonnolenza
  • stati d’ansia
  • malumore

5. Dolori ossei e muscolari

  • Artrite
  • sudorazione notturna
  • crampi
  • piccole contrazioni involontarie dei muscoli.

6. Sintomi cardiaci e malattie autoimmuni

  • contrazioni cardiache non regolari (extrasistole),
  • tachicardia notturna
  • palpitazioni
  • malattie autoimmuni (psioriasi o l’artride reumatoide)

7. Disturbi genito-urinari

  • cistiti
  • candidasi
  • difficoltà di concepimento

8. Difficoltà a perdere peso

Può capitare che nonostante osservi una rigida dieta, l’ago della bilancia non ne vuole proprio sapere di scendere: se sei intollerante ad un determinato nutriente che nella tua dieta dimagrante è compreso, può accadere di non riuscire a perdere peso.

Ecco tutti i sintomi delle intolleranze… a colpo d’occhio!

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Intolleranze alimentari: quali sono le possibili cause?

Le intolleranze alimentari possono essere tutte definite come “infiammazioni da cibo”, perché quando mangiamo un alimento al quale siamo intolleranti, il nostro organismo riconosce quest’ultimo come una minaccia e difendendosi, innesca una risposta, ovvero i sintomi.

In sintesi, il nostro fisico reagisce come se stesse rispondendo ad una “dose di veleno” introdotta costantemente attraverso il cibo. Ma la domanda è anche da cosa sono causate le intolleranze. Dal cibo di oggi? Dall’inquinamento?
Tartassavo spesso i dottori che mi seguivano con queste domande e la risposta, purtroppo, non è univoca.

Le cause che scatenano le intolleranze alimentari sono ancora oggetto di studio e dividono il mondo scientifico in almeno due scuole di pensiero: la prima afferma che è una conseguenza agli alti livelli di igienizzazione dei nostri giorni che, nel tempo, hanno inibito il nostro organismo alla produzione di difese naturali contro alcuni cibi; la seconda afferma che essere intolleranti è normale e, in un certo senso, inevitabile: già dai tempi di Ippocrate (400 a.C. circa) si registravano le prime sensibilità alimentari, soprattutto al lattosio.

In ogni caso posso assicurartelo: con una diagnosi seria e un’alimentazione curata nei particolari, guarire dalle intolleranze è possibile.

Come liberarsi dai sintomi delle intolleranze?

Quanto ti posso capire! I disturbi legati alle intolleranze alimentari, proprio perché quotidiani e in alcuni casi intesi, possono ripercuotersi negativamente sul morale e sulla qualità della vita. Voglio però tranquillizarti: dalle intolleranze (e soprattutto dai loro fastidiosi sintomi) si può guarire, a patto che si segua con costanza una dieta “disintossicante”, ovvero totalmente priva dell’alimento incriminato per un determinato periodo di tempo. Ad esempio, se sei intollerante al lattosio, per un certo periodo di tempo il nutrizionista ti calibrerà una dieta senza latte e derivati (senza panna, burro, biscotti, budini, alcuni farmaci… insomma tutto ciò che può contenere l’alimento incriminato). In questo periodo, i sintomi spariranno e riacquisterai sorriso e benessere. Successivamente l’ingrediente incriminato verrà reintrodotto a piccole dosi, studiando le reazioni del tuo fisico e in molti casi, posso assicurarti, che l’alimento viene reintrodotto tranquillamente nella dieta di tutti i giorni.

Se ancora non lo hai fatto, qui puoi scaricare i miei 3 ebook gratuiti sulle intolleranze alimentari. Ecco “tutto quello che avrei voluto sapere quando ho scoperto di essere intollerante” le pubblicazioni gratuite Di Tiziana Colombo per intolleranti al glutine, intolleranti al lattosio e intolleranti al nichel.

Il giusto approccio psicologico alle intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari si combattono con il giusto approccio. Approccio che deve essere anche e soprattutto psicologico, in quanto portatore di un approccio efficace. Il primo consiglio è di non considerare l’intolleranza alimentare come un male incurabile o come una condanna a vita, bensì come un’opportunità (allorché obbligata) per esplorare e per scoprire nuovi cibi. Tra l’altro, ciò permette di sostituire più che degnamente gli alimenti che non possono essere tollerati.

Un altro consiglio è di rapportarsi con gli altri senza ingiustificati timori. I celiaci, infatti, temono di essere percepiti come diversi o peggio ancora “guastafeste” quando devono partecipare a una serata in compagnia. Ebbene, la stragrande maggioranza delle attività di ristorazione è ormai attrezzata anche a beneficio dei celiaci, e in ogni caso bastano piccoli accorgimenti per evitare l’assunzione di glutine. Inoltre la presenza della celiachia è ormai percepita come una condizione diffusa, che non stupisce nessuno.

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